martedì 13 novembre 2012

Pd, primarie stile X Factor Cinque 'no' a Fornero e Marchionne

Due ore di ricette simili, confronto all'insegna del buonismo.

Ho avuto modo di guardare in differita, il confronto tra i 5 candidati alle primarie del PD, andato in onda nel pomeriggio/sera di ieri, su SKY TG24.
Sono rimasto, abbastanza deluso. Lo dico con molto rispetto per i personaggi, e soprattutto per gli amici del PD, che si troveranno a doverli votare.Stesse identiche posizioni sui grandi temi: Fiat, Energia, Lavoro, Pressione Fiscale. Vorrei dire anche: populismo e demagogia (ieri si..) a piene "carriole".
Nessun programma apparente sulla reale riduzione dei costi della politica, se non da Renzi (dimezzamento del numero dei parlamentari, ed abolizione dei finanziamenti pubblici ai partiti), il quale si distingue anche, ma molto moderatamente sulla riforma del lavoro, basata sugli ormai ben noti 59 articoli.
Nessun accenno alla riduzione del sistema burocratico indecente, nel rapporto Stato-Cittadino.
Nessun accenno sulla riforma del sistema Giuridico e sulle insostenibili lungaggini processuali.
Nessuna posizione sui poteri egemoni di: Banche, Assicurazione, Petrolio, Comunicazione, Energia.
Come sempre, i POTERI FORTI, non si toccano. La sudditanza, che già colpiva Romano Prodi, negli anni 90, verso l'asse monetario gestito in Borsa a Milano, e verso Enrico Cuccia, Mediobanca e la famiglia Agnelli, ritorna impietosamente ed aleggia tra i 5 competitors, come un ectoplasma impalpabile ma pesante come un macigno. 
Nessuna posizione per la riforma delle pensioni nel senso del "tetto massimo" per le pensioni d'oro, ed il livellamento minimo ai 1000 € mese per le pensioni "fame".
Quasi come se, "forse....meglio non affrontare il discorso".
Molto imbarazzante per tutti, il tentativo di distinguo e la presa di distanza dal governo Monti, e dagli appoggi, anche del PD, in questo anno di "strangolamento" usuraio, patito dagli Italiani.
Ci si domanda: ma dove sono le vere alternative? Molti si chiederanno: ma dov'è la sinistra. Quella vera? Quella che non sembri, come succede ormai da anni, un surrogato annacquato della Destra Berlusconiana? 
Bersani cita anche Giovanni XXIII. Una volta sarebbe stato espulso dal partito all'indomani. (Quanta nostalgia per Don Camillo e Peppone).
Ha detto bene, in conclusione, un ascoltatore su Skype, stamani alla trasmissione Agorà condotta da Vianello, commentando la pochezza di contenuti del confronto:

 "Signori.....ATTENTI. Fuori di qui, c'è la società civile. FUORI di qui c'è GRILLO". 

Ed un macigno di piombo grave ed imbarazzante, è crollato sulle parole di tutti.

1 commento:

  1. Il loro progetto di riforma ha già lasciato il segno nel 1997 con l'introduzione del lavoro precario (Tiziano Treu) e l'ingresso dell'Italia con il cappello in mano nell'eurozona. Insicurezza da una parte, perdità di competività e repentinea inflazione alle stelle dall'altra: il tutto condito con "politiche clientelari" (sprechi di denaro pubblico) foraggiate a livello locale, attraverso incentivi a finte imprese e società miste. Queste ultime che in nome del "prevalente interesse pubblico" non sono state soggette, nemmeno per facciata, all'evidenza pubblica per quanto riguarda le assunzioni e la composizione dei C.d.A

    RispondiElimina