domenica 29 dicembre 2013

COSI' SCRIVEVA PIER PAOLO PASOLINI NEL 1975.

LA SICILIA: ITALIA NELL'ITALIA. STORIA NELLA STORIA. CI SALVEREMO MAI DA....NOI STESSI?? E NOI PIAZZESI?

"Noi siamo un paese senza memoria. Il che equivale a dire senza storia. L’Italia rimuove il suo passato prossimo, lo perde nell’oblio dell’etere televisivo, ne tiene solo i ricordi, i frammenti che potrebbero farle comodo per le sue contorsioni, per le sue conversioni. Ma l’Italia è un paese circolare, gattopardesco, in cui tutto cambia per restare com’è. In cui tutto scorre per non passare davvero. Se l’Italia avesse cura della sua storia, della sua memoria, si accorgerebbe che i regimi non nascono dal nulla, sono il portato di veleni antichi, di metastasi invincibili, imparerebbe che questo Paese speciale nel vivere alla grande, ma con le pezze al culo, che i suoi vizi sono ciclici, si ripetono incarnati da uomini diversi con lo stesso cinismo, la medesima indifferenza per l’etica, con l’identica allergia alla coerenza, a una tensione morale".

Come stupirsi, leggendo il pensiero di un grande intellettuale come P.P.Pasolini, della nostra endemica capacità di assorbire e subire ogni cosa, con pazienza, con capacità di sopportazione, con una specie di partecipante rassegnazione, che rappresenta al tempo stesso, realtà e paradosso?
Come stupirsi della nostra capacità fanciullesca, di entusiasmarci per ogni effimera forma di novità, che accettiamo per sgomberare la noia di sentirci perfetti ed al di sopra delle misere umane cose?
Come stupirsi, della mancanza di onestà intellettuale di chi ci governa, che accettiamo come inevitabile, ed allo stesso tempo cerchiamo di indicare con discrezione....a bassa voce.....quasi per non disturbare chi ci stà derubando, se non altro, di tutti quei fondamentali punti di riferimento, necessari a noi, ad i nostri figli ed ai nostri nipoti, per apprendere...per imparare....l'osservanza disciplinata e volontaria ed il rispetto per quell'insieme di regole non scritte, che si chiamano ETICA e MORALE?

Si...come stupirci di giudici corrotti, di politici ladri, di preti pedofili, di costituzionalisti che calpestano la costituzione, di banchieri che rubano e vengono salvati dai risparmi della povera gente, di markettari dell'informazione, di imbonitori delle feste delle ex-feste dell'unità, di sindacalisti che andarono a letto con i padroni, mentre oggi non vanno nemmeno più a letto con la moglie (o con il marito....). Come stupirci dei legislatori che aumentano le tasse per acquistare le loro auto blu, che aumentano i carburanti per le loro pensioni d'oro, che amentano l'IVA per coprire i loro bottini?

Come stupirsi, di un'Italia che ancora corre loro dietro, riempiendo le loro "sporte" di voti e di speranze?
Pasolini ce lo disse 39 anni or sono, e non c'era Berlusconi, non c'era Prodi, non c'erano Renzi, Letta ed Alfano.....eppure.....in barba a tutto o a tutti, li abbiamo mantenuti li' con i loro vizi ed i loro privilegi.
Ahhhh...Italia.......ahhhhhh Sicilia.......ed anche la nostra Piazza Armerina.
Tutte e tre uguali. Tutte e tre rovinosamente drogate di rispetto antico, inutile ed immotivato per quei gaglioffi, di ogni ordine e grado, che ci incarnano e ci rappresentano (o presumono di farlo), dicononscendo e calpestando la nostra dignità, con  "...lo stesso cinismo, la medesima indifferenza per l’etica, con l’identica allergia alla coerenza, a una tensione morale.....".
SVEGLIAMOCI. UNA BUONA VOLTA SVEGLIAMOCI.

REPUBBLICA INDIPENDENTE DI PIAZZA ARMERINA. ....E PERCHE' NO?

SALVARONO I COMMERCI, GLI SCAMBI SOCIALI E CULTURALI E LA REALIZZAZIONE DI BUONA PARTE DEL NOSTRO PATRIMONIO ARTISTICO. FURONO LE REPUBBLICHE MARINARE. E' TEMPO DI TORNARE AD ESSERE INDIPENDENTI.

In tempi sostanzialmente analoghi, si dichiararono, picchiando la spada sui tavoli del potere, inderogabilmente ed irreversibilmente indipendenti dalle egemonie Imperiali e Papali, che sempre in condizioni di antagonismo e di sopraffazione reciproci, non permettevano al commercio, alle arti ed agli scambi sociali e culturali, di fiorire, svilupparsi e progredire. Erano località marittime. Godevano quasi sempre, del titolo di Ducati, e delle origini amministrative Longobarde, ereditarono un fisco poco pesante e redistribuito sul territorio, ed estremamente snello, ed ordinamenti legislativi molto semplici, e soprattutto veloci. Il tessuto sociale era composto per lo più da piccoli imprenditori: commercianti, artigiani ed armatori. Dai navigli più leggeri per i trasporti brevi, alle imbarcazioni di grande stazza, che potevano attraversare distanze marittime, decisamente superiori, questo straordinario mix di produttori, trasportatori-spedizionieri, e distributori, tennero a galla, economia, arti e cultura, scienze e medicina. E naturalmente anche e soprattuto le comunicazioni postali e le messaggerie oltre ai trasporti dei passeggeri. Una fitta rete di corrispondenti, depositi, fondaci, magazzini disseminati in tutto il mediterraneo sino alla Spagna ed a Gibilterra e nell'Adriatico, con le relative maestranze e la relativa manodopera, tenne in piedi il tessuto vitale della nostra penisola, che grazie a loro, tenne vivi i rapporti comerciali e gli scambi interculturali con la Spagna, l'Africa, il Medio Oriente, la Turchia, la Grecia ed i paesi Balcani della fascia marittima. In un epoca in cui, dal IX al XV secolo, invece, la bellicosa tenzone, litigiosa e frequente, tra i poteri forti (Papa ed Imperatore), indeboliva ed impoveriva la Penisola intera, le sue città, i suoi comuni e borghi, le sue campagne, sempre più vittime soprattutto nell'entroterra, di soprusi esattoriali e conseguentemente di malattie e carestie, queste repubbliche, tennero abilmente in piedi, il senso stesso della vita. 
IL SENSO STESSO DELLA RAGION DEL VIVERE.
Sovvenzionarono le università come ad esempio Bologna, o la stessa Pisa, o Siena, Arezzo, Parma e Modena, Napoli o Pavia, laddove i commercianti, gli artigiani e gli armatori, mandarono, pagando le rette, in aggiunta a generose donazioni, i propri figli a studiare ed a specializzarsi nelle lingue, nelle scienze matematiche o teologiche, nell'astronomia e nelle scienze di navigazione. Avevano eserciti e "polizia" locale, autonome ed indipendenti. Più volte si difesero con grande coraggio, dai tentativi egemoni dei poteri forti. Erano temute e rispettate. E comunque, decidevano in autonomia, di versare dei tributi ai poteri centrali, ma che erano di gran lunga inferiori a quelli versati anche da città grandi ed importanti, agli erari, che dovendo sovvenzionare guerre continue, dissanguavano le categorie produttive, dei centri urbani e delle campagne sino a stremarle definitivamente.
Noi conosciamo le Repubbliche marinare maggiori: Amalfi, Genova, Pisa e Venezia, ma ve ne furono anche di minori, come ad esempio Ancona, Gaeta, Noli (in Liguria, nata da alcuni addetti ai magazzini genovesi) e la Repubblica Dalmata di Ragusa. 
La Repubblica Indipendente di Barcellona, che contava magazzini e fondaci un po' ovunque in Italia, e soprattutto in Sardegna, strinse forti rapporti con queste Repubbliche. Nacquero banche e compagnie di assicurazioni. 
ERA INCONFUTABILE: I POTERI PICCOLI E SNELLI, ED INDIPENDENTI, FUNZIONAVANO. MENTRE I POTERI FORTI, BUROCRATIZZATI E CENTRALIZZATI, AMMAZZAVANO LA VITA DELLE POPOLAZIONI.
Oggi, viviamo la stessa situazione analoga. Certo, siamo avvantaggiati da una tecnologia, che ci consente di viaggiare su strade ed autostrade, o su ferrovia o per mare od in aereo. Con mezzi di locomozione all'avanguardia. Una mail arriva dall'altro capo del mondo in un attimo. Possiamo eseguire transazioni bancarie, intercontinentali, stando tranquillamente seduti in poltrona. Possiamo gestire trading internazionali per miliardi di dollari od euro, mentre sorseggiamo una bibita, nel salotto di casa. Ma per le popolazioni, resta comunque, in pieno terzo millennio, in piedi il problema della soluzione dei BISOGNI PRIMARI. 
E QUESTO E' VERGOGNOSO.
La logica è la medesima. Sempre la stessa: i poteri forti centralizzati, soffocano, reprimono, dissanguano e stremano i popoli. Distruggono i tessuti produttivi, in questa incessante guerra tra lobby finanziarie e politiche. Sono cambiati i volti e le armi. Ma una piccolissima parte dell'umanità, numericamente insignificante decide di godere di un benessere spropositato, ai danni della quasi totale popolazione mondiale. E per conseguire questo nefasto obbiettivo, non esita a strumetalizzare ed influenzare le masse, per orientarne le scelte politiche, mascherando il tutto, con una parvenza di presunta libertà di scelta individuale. Tra un rotocalco televisivo, una televendita, un talk show ed un festival musicale od una partita di calcio, il messaggio viene introdotto nel nostro organismo. E la politica viene "progettata e costruita", solo per difendere i privilegi dei potenti. E per fare questo, diviene a sua volta CASTA, che legifera e legalizza i propri soprusi. E mentre sino ad una trentina di anni or sono, a farne le spese era soprattutto il cosiddetto terzo mondo, adesso, questo terzo mondo, si estende sempre più, sino alla porta di ingresso delle nostre case. In Italia, in Grecia, in Spagna, Portogallo....e si estenderà sempre più, come già sta accadendo anche in Francia. Ne fanno le spese gli industriali, i commercianti, gli artigiani, gli operatori economici e di conseguenza le maestranze, le manovalanze, gli operai, i tecnici, gli esperti. Si scoraggiano e si demotivano gli studi e le specializzazioni. Ne traggono beneficio, solo i poteri bancari e monetari in genere. Prova ne è, che soprattutto in Europa, le nazioni rimaste indipendenti da questo scempio, da questo impianto di MAFIA FINANZIARIA chiamata UE e dal loro strumento di morte che è la moneta unica, questo insulso feticcio chiamato EURO, che simboleggia la svendita delle dignità Nazionali, e la perdita di libertà conquistate col sangue dei notri avi, ebbene, queste nazioni restate indipendenti da tutto ciò, progrediscono. Le altre, invece, stanno lentamente agonizzando, senza alcuna reale speranza di ripresa. Il tutto con la benedizione di quasi tutti gli organi di informazione, asserviti ai SIGNORI DEL POTERE, ed ai SIGNORI DELLA POLITICA.
BASTA. BASTA. BASTA. NON ESISTE PIU' ALCUNA FORMA DI DEMOCRAZIA.
Basta poteri forti e centrali. Torniamo alle Repubbliche Indipendenti.
Piazza Armerina, ha una forza intrinseca, nel proprio territorio, nella propria ricchezza dovuta al microclima, nel proprio patrimonio artistico culturale. Ma servi di una provincia e di una regione oltre che di uno stato indiscutibilmente parassiti, stà progressivamente morento in una lenta agonia irreversibile. DIFENDIAMO LA NOSTRA INDIPENDENZA.
FONDIAMO LA REPUBBLICA INDIPENDENTE DI PIAZZA ARMERINA.
TORNIAMO ALLA MONETA NAZIONALE, ED ALLA INDIPENDENZA FISCALE.

RISCATTIAMO IL NOSTRO PASSATO PER COSTRUIRE IL NOSTRO FUTURO.


sabato 28 dicembre 2013

THANK'S MANDELA. A PIAZZA ARMERINA IN MEMORIA DI NELSON

UNA INIZIATIVA TARGATA "TANTENOTE", E CON LA CREATIVITA' DI NINNI NAVARRA

Luogo e data dell'Evento:

PIAZZA ARMERINA - CHIESA S.IGNAZIO - SABATO 2 GENNAIO 2014 - ORE 19,00 Concerto Gospel & Spiritual "SEEDS OF FAITH" entrata libera
Ninni Navarra, è artefice di uno dei primi eventi Piazzesi del 2014.
Si intitola "Seeds of faith", e vuole essere un omaggio fatto di musica, pensieri ed aforismi, sulla discriminazione razziale, sulla libertà individuale e sulla forza della pace e dell'amore, dedicato alla memoria del Primo Presidente nero, del Sud Africa liberato: NELSON MANDELA.
Un evento che sarà rivolto a tutti. Grandi e piccini. Uno spettacolo per le famiglie, ricco di sentimento ed educativo. Per stare insieme e per ricordare questa personalità straordinaria, che si colloca tra le più grandi e significative del secolo.
Ma anche per diffondere la sua storia, promuovere le Filosofie di vita di Mandela, e continuare il percorso da lui avviato per sperare di potere un giorno raggiungere e conquistare un grande sogno: una società realmente GIUSTA, guidata da sentimenti di rispetto, collaborazione e libertà per tutti gli uomini.
Non mancheranno i momenti di grande emozionalità, che la musica Gospel, soprattutto in un luogo sacro, saprà senz'altro regalarci. Così come, le frasi e gli episodi della vita di Mandela. proprio uno spettacolo da non perdere.
L'Evento come detto prima è stato curato da Ninni Navarra e l'Associazione Culturale Tantenote, con il patrocinio del comune di Piazza Armerina, e con la preziosa collaborazione ed il personale intreressamento del nostro concittadino, Antonio Venturino, Vice Presidente Vicario dell'Assemblea Regionale Siciliana.
Come pure preziosa, è stata la collaborazione personale del sindaco di Piazza Armerina, Dr. Filippo Miroddi e dell'Associazione Moysikos Piazza Armerina.
Ci auguriamo una partecipazione di tutta la comunità Piazzese, che in quella occasione si ritrovi stretta ed unita, intorno ai grandi valori umani di Nelson Mandela, in segno di speranza, per la tanto auspicata rinascita della nostra città.
Ci vediamo a Sant'Ignazio, il giorno 2 Gennaio 2014 alle 19.00.
Buon divertimento.

domenica 1 dicembre 2013

GIAMPIERO ALFARINI: NORMALE TRIBUTO DI SANGUE??

Giampiero AlfariniGruppo attivisti del Movimento Cinque Stelle di Piazza Armerina

COMUNICATO STAMPA
Esprimiamo alle famiglie delle vittime dell’incidente avvenuto sulla 117 bis, il nostro profondo cordoglio per la perdita dei loro cari.
Ancora una volta, assistiamo impotenti alla fine di vite umane, al punto da considerare quanto accaduto un destino ineluttabile, il normale tributo di sangue che devono pagare, quanti percorrono le strade della Provincia di Enna.
Ebbene, non possiamo più rimanere silenti!
La politica provinciale ha delle precise responsabilità.
Doppiamente colpevole, di non provvedere alla manutenzione delle strade di sua competenza, e per aver permesso all’ANAS, di perpetuare l’infinita scia di morte della s.s. 117 bis, tanto da farle guadagnare l’appellativo di strada della morte.
Un asse viario, quello provinciale, che è eufemistico definire da terzo mondo.
Da decenni infatti, non si assiste ad un piano organico di cura e conservazione delle strade nella Provincia di Enna.
Non può non saltare agli occhi di quanti le percorrono giornalmente, il pessimo stato del manto stradale, in alcuni punti irregolare che diviene subito viscido per le piogge, l’assenza di segnaletica verticale ed orizzontale per buona parte della s.p. 4, la mancanza o insufficienza di catarifrangenti in zone frequentemente colpite dalla nebbia, il verificarsi di frane con il consequenziale sversamento di fango sulle carreggiate.
Una situazione intollerabile, frutto di una politica marcia, prodiga di elargizioni e prebende per il mantenimento e la conservazione di un ente inutile come la provincia, da sempre sorda ai bisogni e alle esigenze dei suoi cittadini.
Se chi ci governa ha ancora un sussulto di dignità, faccia in modo di riunire allo stesso tavolo, Prefettura, Provincia, ANAS, Deputazione Regionale, affinché possa essere approntato in tempi rapidi un piano di riassetto dell’asse viario provinciale per impedire tragedie come quella verificatasi nella giornata di ieri.
La misura è colma. Siamo stanchi di contare i morti.
IL M5S di Piazza Armerina

di Giampiero Alfarini

domenica 25 agosto 2013

PAROLE..PAROLE...PAROLE...... :QUALCUNO FA' I FATTI.

LO STATO DI ABBANDONO E L'INCURIA, SONO UNA VERGOGNA PER TUTTI, MA ANCORA SIAMO IN POCHI A LANCIARE UN SEGNALE. PERCHE'?

Bene, anche oggi, qualcuno ha fatto qualcosa, mentre qualcun altro dormiva o chiacchierava.
Anche oggi qualcuno ci farà i complimenti, ma si guarderà bene dal dire: la prossima volta sarò con voi. 
Anche oggi qualcuno starà zitto, per la vergogna di appartenere ad una comunità così indegna di vivere in un posto stupendo come Piazza Armerina.
Anche oggi qualcuno ci deriderà, soprattutto per l'invidia, di non avere fatto insieme a noi questa bella esperienza. Perchè avrebbe voluto esserci, ma non ha avuto la forza di vincere la propria apatia.
Anche oggi qualcuno, addirittura ci criticherà, dicendo che è compito del comune e non dei cittadini ripulire il paese.
Anche oggi, io come cittadino, mi sento un po'migliore di altri. Sia giusto o meno, io me ne fotto, e vi dico: NOI CI SIAMO. UNITEVI A NOI. PIAZZA ARMERINA HA BISOGNO DI TUTTI.
Anche oggi, noi del M5S, abbiamo fatto qualcosa per la nostra città. 
Una piccola cosa. Abbiamo ripulito due angoli del quartiere Casalotto. Uno dei 4 quartieri storici, che ricorda di avere un glorioso passato, solo in "odore" di Cavalcata e Palio dei Normanni.
Eppure anche il quartiere storicamente "umile" della nostra città, ha angoli e scorci davvero belli. Piccole bomboniere, che il tempo, e l'incuria dei suoi abitanti, hanno sepolto sotto erbacce, immondizia ed ogni sorta di sudiciume.
Eravamo pochi a dire il vero. Anche noi stessi del M5S, in altre occasioni siamo stati più numerosi, ma qualche normale defajance, ed il periodo estivo, ci avevano ridotti in numero.
In numero ma non in coraggio, voglia di fare e soprattutto orgoglio ed entusiasmo.
Le due fontane sono state ripulite, abbellite, liberate da ogni sorta di schifo.
Adesso, sono restituite al quartiere. Si sono avvicinati molti cittadini.
Alcuni curiosi. Alcuni dubbiosi. Altri incerti. 
Poi, timidamente, una signora ci offre il caffè. Un'altra signora ci porta due bottiglie d'acqua.
Finalmente qualcuno viene a darci una mano. Come per incanto appare anche una "lapa" motocarro, che si porta via circa 20 e più sacchi di sterro. Infine anche il vice Presidente del Comitato di Quartiere del Casalotto, di nome Oste, che un po' imbarazzato fà una fotografia insieme a noi.
Cerco di spiegare ad ognuno così come faccio con Oste, che è arrivato il momento di dire basta, e di lamentarsi sempre con gli amministratori.Siano quelli attuali, quelli del recente passato o quelli del passato più remoto. E' una cosa inutile lamentarsi.
Inutile come leggere le notizie dell'ultim'ora, nel quotidiano del giorno prima.
Al Nord Italia, i cittadini in primo luogo fanno da se'. Basterebbe pensare alla tremenda analogia del terremoto, da me vissuto quando era a Napoli.
Il terremoto dell'Irpinia, del 1980, ha fatto stare migliaia e migliaia di persone nei container, per 40 anni. Generazioni di persone che sono nate e cresciute in un container. E ci si sono anche laureati. Un po' come nel Belice. Stessa solfa......
Il terremoto di alcuni anni prima in Friuli e Veneto, è servito invece a quelle regioni, di ricostruire le città danneggiate ed al contempo di creare una economia, che poi è divenuta la famosa ed attuale leggenda del favoloso NORD-EST della nazione Italia. Perchè per chi non lo sappia, il favoloso NORD-EST, nasce e si sviluppa con il terremoto.
Diversità storiche, sociologiche, antropologiche probabilmente, ataviche, storiche, politiche, fanno di questa Italia, una Nazione a tre velocità. Il Nord, il Centro ed il Sud. La Sicilia, purtroppo è la QUARTA VELOCITA', quasi sempre N.P. (non pervenuta, basta sentire i bollettini autostradali: CRISTO SI E' FERMATO A NAPOLI....al  massimo a Salerno).
E Piazza Armerina, purtroppo è ancora una Sicilia nella Sicilia. Depressione nella Depressione.
Ma è ora di svegliarsi. Noi del M5S, ci muoveremo per tante iniziative. Ma siamo anche pronti a partecipare ad iniziative di altri. Perchè non ne facciamo un fatto politico o partitico. 
NE FACCIAMO UN PUNTO DI CIVILTA'!!!
Siamo uomini. Siamo persone. Non siamo animali e non vogliamo vivere nella sporcizia e nella inciviltà. Anche oggi, non abbiamo visto l'informazione ufficiale locale. 
A corto di culi da leccare, saranno andati al mare. Speriamo ci restino.
Vi ricordate le finte BROCHURE della Città dei Sogni? Noi piano piano ci stiamo mettendo i mezzi, il lavoro e la convinzione. Altri...ci hanno messo solo parole. Adesso nemmeno quelle.
CITTADINI, CURARE PIAZZA E' BELLISSIMO CREDETEMI.
VI ASPETTIAMO. PRENDETE LA GRANDE DECISIONE DI ESSERCI.
PIAZZA ARMERINA LO VUOLE.
PIAZZA ARMERINA LO MERITA.
PIAZZA ARMERINA LO AVRA'.

per visionare alcune foto di com'era la situazione e di com'è adesso vi rimando al seguente link

venerdì 23 agosto 2013

RIPULIRE, ABBELLIRE E PROMUOVERE IL CENTRO STORICO. PREMESSA PER UN TURISMO POSSIBILE.

UN MAQUILLAGE, DEI NOSTRI QUARTIERI STORICI. ANGOLI, STRADINE, SCORCI. COME SONO, E COME DOVREBBERO INVECE DIVENTARE.

Ma è necessaria la collaborazione di tutti i cittadini. Quella che sino ad oggi, e da troppi e troppi anni ormai, è mancata, ed ha permesso ad una insulsa classe di DISEREDATI, DISONORATI E DISAMORATI, di fare della nostra città, autentica carne di porco, a proprio uso e consumo.

Lanciamo una iniziativa. 

Un concorso aperto a tutti i cittadini residenti nei quartieri Casalotto, Castellina, Canali e Monte. Che sia premiata la famiglia o il gruppo di famiglie, che avranno realizzato il restauro più bello. Pulizia, sistemazione e decoro, ma non solo. Anche e soprattutto, riscoperta di un amore perduto. Quello per la propria città, per il proprio quartiere e per la propria via, o vicolo, o piazza o cortile.
E' bello....."VIVERE NEL BELLO"......
Non si vince nulla in questo concorso. Si vince tutti insieme. La motivazione deve stare nell'orgoglio di fare tutti, qualcosa per tutti. E tutti insieme per la nostra città.
E vedrete...ci saranno vantaggi per tutti prima o poi. Perchè solo così potremo cominciare a pensare ad una economia fondata sul turismo. 
Amore per quello che abbiamo.
Allora si, che potremo davvero dire: 


IL MEGLIO DEVE ANCORA VENIRE.


grazie a Giuseppe Di Vita, per l'utilizzo di una sua foto.

martedì 20 agosto 2013

PER UNA SERA, TORNA IL JAZZ A PIAZZA ARMERINA

UNA SERATA ORGANIZZATA DA NINNI NAVARRA, NON SENZA IL SOLITO CODAZZO DI POLEMICHE INVIDIOSE ED ISTERICHE. MA GODIAMOCI LA MUSICA.

di Ninni Navarra

Godiamoci il jazz sotto le stelle Una serata "jazz fest", Giovedi 29 agosto a Piazza Armerina.
Una serata dedicata interamente alla musica jazz. L’evento è stato inserito nella programmazione dell’estate armerina per accontentare i tanti appassionati di questa musica . L’organizzazione è stata affidata a Ninni Navarra che conosciamo non solo come musicista,ma anche come un precursore nella diffusione del jazz in centro Sicilia e della musica live di qualità nella nostra città e non solo. Il concerto che Navarra ha scelto per il pubblico piazzese è quello del quintetto molto giovane dei due nuovi talenti del jazz siciliano: il trombettista Giacomo Tantillo e il sassofonista Francesco Patti, vincitori lo scorso anno del premio internazionale dedicato al grande Massimo Urbani , accanto ai due giovani artisti si esibiranno Seby Burgio al pianoforte, Giuseppe Cucchiara al contrabbasso e David Lo Cascio alla batteria, verrà presentato il disco Rewind registrato quest’anno, disco che ha già riscontrato tantissimi favorevoli consensi da parte della critica nazionale. La serata di musica non finirà qui, per il dopo concerto dalle ore 23 presso Plaza Station inizierà una divertente maratona jazz con una coinvolgente jam session che vedrà alternarsi sul palco tantissimi musicisti tra gli altri Angelo Cultreri, Cristiano Giardini, Ruggero Rotolo, Samyr Guarrera, Ninni Navarra e il quintetto di Tantillo e Patti. Si invitano tutti musicisti che vorranno suonare partecipando a questa festa della musica jazz a portare con se il loro strumento personale e aggregarsi sul palco di Plaza Station per una notte musicale piena di sorprese e di atmosfera.

giovedì 15 agosto 2013

MEGLIO FARE DOMANDE, O MEGLIO FARSI UN ESAME DI COSCIENZA?

IN OCCASIONE DELLA "QUINDICINA" MARIANA, NUMEROSI SONO GLI SPUNTI DI RIFLESSIONE. E NON SOLO RELIGIOSI.

Il 13 agosto, un inaspettato quanto gradito invito a pranzo, a casa di amici che non vedevo da parecchio tempo, mi ha permesso di cogliere l'occasione per conoscere alcune persone davvero straordinarie. Tra queste, un sacerdote: Don Giuseppe De Virgilio.
Non intendo fare torto, a nessun altro dei presenti a quella tavola, tra i quali anche altri due sacerdoti, ma in effetti, sono rimasto particolarmente colpito, proprio  da padre Giuseppe.
Non ho mai fatto mistero, in materia di religione, della mia condizione a metà strada tra l'Ateismo e l'Agnosticismo. Mi sono sempre ritenuto un uomo in "attesa vigile", di una possibile folgorazione. Un povero e misero "Carducci" (non si rivolti nella tomba MAESTRO), ......in attesa di percorrere la strada, sulla via della mia Damasco.....e che invece, interiormente si perpetua nella conferma quotidiana della propria Macondo. Ciò non di meno, durante il pranzo, accettai l'invito di partecipare, all'indomani mattina (14 agosto ndr), alla chiusura della celebrazione della 15na Mariana, durante i quali 15 giorni, proprio Don Giuseppe, per tutto lo svolgimento della commemorazione, si era sin lì distinto per le proprie capacità di predicatore e comunicatore. Ed eccomi, puntualmente all'indomani, in cattedrale, alle 6.30, e la prima cosa che mi colpisce è la folla. Tanta gente. Molti sembrano forestieri. Ma tante tante persone. E non posso non fare a meno di avvertire un'atmosfera di grande emozionalità. Quasi elettrica direi. Comunque effervescente. Viva. Attiva. E soprattutto positiva e propositiva. Un fermento che non conoscevo e non avevo mai riscontrato nei miei concittadini. I fedeli, pregano con grande intensità. Si avverte una sacralità davvero importante. Una sensazione di amore e di solennità contagiosa. 
Arriva il momento di Don Giuseppe.
Non farò un resumee della sua splendida omelia, compito in questi giorni, quotidianamente assolto più che brillantemente da Maurizio Prestifilippo, alla cui bacheca rimando gli eventuali desiderosi di maggiori ragguagli.
Ma mi vorrei soffermare un attimo su questo straordinario Sacerdote, dotato di una dialettica coinvolgente, di un carisma, che credetemi, non ho mai, e dico mai riscontrato od incontrato su di un pulpito ecclesiale. 
Don Giuseppe De Virgilio, una forza comunicativa felice e gioiosa, che non può non emozionarti. Stimolante e motivante, ma profonda al contempo. In più momenti, sento il mio cuore, che prende a calci un bel po' di lacrime, e le tira fuori dai miei occhi. Mi domando: ma.....siamo impazziti? Ma che mi succede? 
E Don Giuseppe, che incalza, e che dice: "la religione era troppo lontana. Noi sacerdoti, l'abbiamo allontanata dai fedeli. Parlando un linguaggio stereotipato, carico di luoghi comuni. E' vecchia, impolverata. L'abbiamo resa inadeguata, incomprensibile e noiosa. Dobbiamo fare invece, tesoro del messaggio di Papa Francesco. Uscire dai palazzi e dalle sacrestie. Sporcarci i piedi e le mani. E riportare Dio tra la gente. Riportare gli insegnamenti di Gesù per le strade. Dove c'è bisogno del messaggio di Amore. Scuotere le coscienze e stimolare l'uomo a riscoprire i suoi valori, basati sull'amore e sulla solidarietà. Perchè la Parola di Dio, è tra gli uomini". 
Ed io, non riesco a farne a meno, e penso alla politica, che stà chiusa nei palazzi, grandi e piccoli. Quelli grandi del governo Nazionale, e quelli meno grandi, ma non meno importanti delle sedi dei comuni Italiani.
La politica fatta di personaggi elitari, di gossip e di immagine. La politica vuota, dell'arrivismo, della conquista del voto, delle promesse senza senso. Delle infinite polemiche sterili. Ma che non stà più tra la gente. Come se amministratori e cittadini siano diventati due corpi separati, distinti ed estranei.
Argomenti, RELIGIONE e POLITICA, che sono a mio avviso, mai come oggi, strettamente collegati, e mai come oggi così tanto simili. 
Ma la Chiesa ha Papa Francesco, (che ha appena iniziato, ma ha ancora tanto e tanto e tanto da fare), che stà dando prova di capire che l'inferno, non è all'INFERNO, ma è qui in terra. 
La politica non ha un personaggio analogo, capace di essere credibile allo stesso modo.
E Don Giuseppe, quasi da lontano, potesse leggere il mio pensiero, tuona: "La fede ci rende CREDENTI.  La speranza ci rende CREDIBILI. Ma solo la carità (cioè il risultato, deduco io..), ci rende CREDUTI. Ed è così nel rapporto tra cittadino e politica.
Noi cerchiamo di avere fede, e ciò ci rende CREDENTI, al momento del voto. Le nostre speranze, rendono necessariamente CREDIBILI, i nostri politici. Ma è solo al risultato ottenuto, che i politici possono avere la presunzione di essere CREDUTI. Ed ecco perchè, ormai, da troppo tempo, lo scetticismo dilaga. Perchè essi, dopo anni ed anni di promesse disattese, non hanno più alcuna possibilità di essere CREDUTI. Ed è l'intero apparato politico nazionale e locale a non riuscire più ad essere CREDIBILE. E noi CREDENTI.....abbiamo smesso di CREDERE  e di SPERARE. Riflettiamo quindi sul nostro ormai insanabile torpore. 
E tra i tanti messaggi di Don Giuseppe, mi soffermo in maniera particolare su due di essi.
Da una parte, la constatazione di così tanta passione, di così tanto amore da parte della gente.
Di questa grandissima voglia da parte dei Piazzesi, di partecipare all'evento "rivoluzionario". Di manifestare, così, la loro presenza attiva, e di stringersi tutti insieme in un senso di comunità che avesse uno scopo collettivo benefico. E quindi di mostrare, poi  tutta la propria gratitudine, con la partecipazione e con gli applausi e con le manifestazioni d'affetto sincero, verso chi in qualche modo, sia riuscito a placare ed a soddisfare questa sete di emozionanti stati d'animo. 
Quindi verso Don Giuseppe, al quale anche Padre Bognanni, quasi con un atteggianento di "mea culpa", rivolge poche ma intense e commoventi parole di ringraziamento e di omaggio, per la grandezza dell'esperienza vissuta insieme ed assieme ai fedeli. 
Dall'altra, mi incuriosisce e mi ispira una breve parabola di Don Giuseppe. O meglio, il sogno di un sacerdote, padre Cantalamessa (un cognome...una garanzia....), che è stato uno dei punti di riferimento, quasi un mentore per Don Giuseppe. 
"Una valle, piena di uomini e donne per terra che dormono. Un bimbo con la mamma, ne sveglia uno, di questi uomini addormentati, con parole gioiose e motivanti, esortandolo ad alzarsi ed a fare lo stesso con gli altri che dormono un sonno il cui torpore sembrerebbe apparentemente inalienabile. Ed allora il bimbo e quest'uomo a loro volta ne svegliano uno a testa. Ed adesso sono 4, svegli, motivati e gioisi, a fare lo stesso....e poi 8 e via dicendo. Sino a quando l'intera valle si sveglia. Si alza. Risorge. Come in una reazione a catena, il messaggio vola, veloce, sicuro, inarrestabile"
"Bene - conclude Don Giuseppe - quella mamma, non è una mamma qualsiasi, ma la vostra Maria Santissima delle Vittorie, e quel bimbo non da oggi, ma da domani, non sarò io, ma sarete OGNUNO DI VOI". 
Credetemi, amici. Sono rimasto quasi folgorato da queste parole. Soprattutto dalla immediatezza e dalla semplicità del messaggio. Ma anche dalla "trasportabilità" di questo concetto, dal significato religioso, all'ambito sociale, culturale e politico.
Il bimbo, (come il fanciullino di Pascoliana memoria), rappresenta quello che siamo dall'origine stessa della nostra vita. Che troppo spesso è così diverso e lontano da ciò che invece la vita ci ha fatto diventare. Il bimbo fà. E poi ancora fà. E poi ancora fà. Non si pone domande, od ostacoli. Il bimbo agisce. Non si chiede se quello che fà, possa essere inutile. Se ciò per cui, ride o piange o strepita o urla, sia o meno raggiungibile. Il bimbo ha un'esigenza? La esprime. Ha un disagio? Lo tira fuori. Ha una gioia? La comunica. Non pensa che potrebbe essere tempo od energia sprecata. IL BIMBO AGISCE E NON SI PREOCCUPA. 
Proprio come Don Giuseppe, che ci narra di come sua madre, quando lo vedeva ansioso e preoccupato, gli dicesse: "GIUSEPPE OCCUPATI DELLE COSE, MA NON PREOCCUPARTI".
Spesso infatti è proprio nelle preoccupazioni, e nei preconcetti e nei pregiudizi, che trova la MORTE, la nostra buona volontà di agire. Muore, prima ancora di nascere.
Il bimbo, rappresenta quel modello di noi stessi, che abbiamo desiderato e sognato nella nostra vita, e che purtroppo abbiamo dimenticato. Ma anche una comunità, ha il proprio "bambino" dimenticato. La nostra città, vive e soffre un torpore ed una stanchezza, che sembra proprio non riuscire mai più a scrollarsi di dosso. E questa apatia, si rivela poi nello scetticismo che le cose possano mai cambiare. Si rivela nella negatività e nel pessimismo. E nella maldicenza. Nella malignità e nella mancanza di solidarietà degli uni verso gli altri. Tutto ci appare difficile, tutto viene immaginato irrealizzabile. E qualsiasi impegno, viene considerato una inutile perdita di tempo e di energie. E tutto questo stato di cose, si riflette nello squallore che oggi la nostra bella città purtroppo mostra a noi stessi in primis, e poi al mondo intero, e che nonostante le prezzolate analisi, falsamente manipolatorie e non per questo ottimistiche, di qualche leccaculo del potente di turno, sarebbe un grave sbaglio non constatare ed ammettere. 
MA...AMMETTERE SI. ACCETTARE ASSOLUTAMENTE NO. 
Non dobbiamo accettare questo stato di cose. Lo dobbiamo rilevare e verificare. MA DOBBIAMO REAGIRE. 
Dobbiamo farlo singolarmente e tutti quanti insieme. Proprio come la valle di persone addormentate che si può e si deve svegliare.
Ma Don Giuseppe ci dice anche una cosa importantissima: "Questo bimbo, non sarò io, per voi. Ma da domani, sarete ognuno di voi". 
Cosa significa questo passaggio? Cosa ci vuole trasmettere Don Giuseppe?
Nella parabola, nel dire "non sono io", è come se Egli si stesse impersonificando in qualcosa di Alto. In qualcosa di "estraneo o di esterno", ad ognuno di noi. Alla cosiddetta MANNA DAL CIELO, che sempre aspettiamo che prima o poi arrivi a sfamarci, o a risolvere i nostri bisogni.
Ed io rifletto sul rapporto che noi al SUD in genere, ma qui a Piazza in maniera particolare, abbiamo con la politica e con chi l'amministra.
Tutti aspettiamo sempre che qualcosa ci venga dall'alto. Che questo sia Dio, od il Sindaco di turno ed i suoi assessori, poco importa. NOI PASSIAMO LA VITA AD ASPETTARE CHE SUCCEDA QUALCOSA DI ECLATANTE, E CHE QUESTO QUALCOSA, SIA FRUTTO DI QUALCHE MESSIA. LOCALE OD INTERNAZIONALE POCO IMPORTA.
"ma nun da' retta, c' stà chi ce penza"....recitava una vecchissima canzone di Pino Daniele, ironizzando sulla atavica tendenza al fatalismo, dei Napoletani (tema che come ben sapete mi vede molto coinvolto....), ma che è proprio lo stesso atavico fatalismo della nostra comunità.
Don Giuseppe con le sue parole CI SCUOTE. Ci dice: non aspettatevi qualcosa da me. Non sono io che potrò svegliare le vostre coscienze. Non sarò io a scuotervi da questo torpore. Da questa apatia collettiva. Da questo sonno secolare.
E quando dice "non sono io", intende dire: "nè io, nè nessun altro: nessun prete, nessun sindaco, nessun partito o presidente di regione o premier politico.
MA SOLO VOI, POTETE E DOVETE ALZARVI E RIPRENDERE IN MANO IL VOSTRO DESTINO".
E rifletto sul fatto di come, sino ad alcuni anni or sono, fossi convinto, e portassi come supporto ad esempio le comunità Toscane, Umbre, od Emiliane, se non Venete e Friulane, o Trentine od Alto Atesine, che laddove ci fosse una politica che funzionasse bene, ci fosse implicitamente di contro, una società civile che procedesse di conseguenza in maniera ottimale.
Oggi, sono assolutamente convinto del contrario.
E' al contrario, dove c'è una società civile di grande qualità, che si riscontra poi di conseguenza, una classe politica d'eccellenza.
Perchè in fondo, non è la politica a fare l'uomo. Ma è l'uomo che fà la politica.
Non è la politica a rendere migliori le comunità. Ma sono le comunità che rendono migliore la classe politica, la quale a quel punto si adopera per rendere ancora migliore la propria comunità, in una reciproca reazione a catena tesa al continuo miglioramento.
Non è la politica che possa o debba sostituirsi alla collettività. Ma deve essere la collettività, così tanto attiva, propositiva, fiera ed orgogliosa, da stimolare la politica a fornirle di rimessa, ogni possibile supporto adeguato, per lo sviluppo sociale.
Se aspettiamo che la politica si organizzi, per risolvere i nostri problemi, amici miei cari, STIAMO FRESCHI. Siamo noi, il "bimbo", che deve rimboccarsi le maniche e che deve coinvolgere uno ad uno altri "bimbi", sino a ridare alla collettività il ruolo che le compete, e cioè, il ruolo progettuale, la sorgente di idee ed iniziative, che invece da troppi e troppi decenni, abbiamo tutti delegato a pochi uomini, che poi una volta eletti, si rivelano inevitabilmente inadeguati al ruolo affidato loro.
Altrove, dove le cose FUNZIONANO, non è la politica che funziona. Ma FUNZIONA la società civile. Non è la politica che deve fare tutto.
La politica deve assolvere al proprio 20%. Ma l'80% ce lo dobbiamo mettere noi.
Quando incontriamo i nostri amministratori, che certamente, devono anche loro MUOVERE IL SEDERE ALLA GRANDE, prima di domandare loro: COSA STATE FACENDO PER LA NOSTRA CITTA', chiediamoci onestamente, dinanzi allo specchio: MA TU.....COSA STAI FACENDO PER LA TUA CITTA'? 
Ma facciamolo con sincerità ed obbiettività.
E vedrete che otterremo dagli altri, le stesse risposte che otterremo da noi stessi.
Se nessuno di noi, si sveglia, si muove ed agisce, nemmeno chi ci rappresenta lo farà.
Se noi ci muoviamo, proponiamo, costruiamo e difendiamo, vedrete che anche chi amministra si comporterà di conseguenza.
Noi siamo piccole comunità. Il contributo di ciascuno di noi è fondamentale. Che sia un contributo piccolo o grande non ha importanza. Rispetto, civiltà, educazione, controllo e difesa della pulizia, del nostro verde, dei nostri boschi, degli angoli e delle strade dei nostri quartieri storici e delle periferie. Tanto possiamo e dobbiamo fare TUTTI. Ed in particolar modo, dovremo educare giovani e giovanissimi ad essere cittadini migliori. Vigili, svegli, propositivi e positivi. Allora si, che ci accorgeremo che anche la politica farà la sua parte....perchè dovrà farla per forza, perchè non avrà più alcun alibi. E poi, un popolo laborioso, non può che farsi amministrare da persone laboriose. Un popolo di sfaccendati fannulloni, chiacchieroni, pessimisti, filosofi e ben pensanti, avrà invece, sempre e solo la classe politica che si merita.
Questo è il messaggio, semplice, elementare ma fantastico, perchè si può davvero elaborare nella vita, all'infinito, che ci ha regalato ieri Don Giuseppe.
Un messaggio così bello e così potente, e così diretto, che tutti noi Piazzesi, non possiamo non raccogliere e fare nostro, e per il quale, sento proprio di dover dire, e vorrei farlo a nome dell'intera città:

"DON GIUSEPPE, GRAZIE A NOME DI TUTTI.
GRAZIE A NOME DELLA COMUNITA' DI PIAZZA ARMERINA".

E per la prima volta anche un ateo/agnostico incallito, sarà felice e contento di potere gridare:

VIVA MARIA SANTISSIMA DELLE VITTORIE
CHE SIA LEI, LA MADRE SANTA CHE CONDUCA PER MANO
IL BIMBO CHE C'E' IN OGNUNO DI NOI

VIVA PIAZZA ARMERINA

A presto amici miei. A presto. BUON FERRAGOSTO A TUTTI.

martedì 23 luglio 2013

MA PERCHE' PIAZZA JAZZ NON AVRA' LUOGO QUEST'ANNO?

CE LO CHIEDIAMO IN TANTI. ED INTANTO LE POLEMICHE IMPERVERSANO. MA IL MOTIVO E' EVIDENTE.

Sembra un po' il leif motiv di questi assonnati, lenti ed un po' noiosi giorni di fine Luglio. Nessun fermento. Nessuna eccitazione. Ritmo a cosiddetto "andamento lento" di depiscopiana memoria. Molti amici e conoscenti mi incontrano e mi dicono, quasi con un velato tono di rimprovero: "Hai visto? Piazza Jazz non si fà. E adesso?". Ed io rispondo: "E adesso...cosa?". Muti. Zitti. Continuano il loro peregrino passeggiare, galleggiando nella calura, o difendendosi dai cali improvvisi di temperatura, serali.
Beh, cari amici, non credo che Piazza Jazz non si faccia per colpa del sottoscritto. Magari fosse così. Magari avessi questo potere. Perchè se fosse dipeso da me, Piazza Jazz quest'anno si sarebbe fatta, più bella e più ricca che mai. Si sarebbe fatta quest'anno, ed anche nei prossimi anni. Sino a farla divenire una manifestazione, veramente di proprietà della città. Un segno, od uno dei segni distintivi della nostra comunità, verso il mondo esterno, e verso noi stessi. Qualcosa che avrebbe potuto essere uno stimolo al nostro orgoglio ed al nostro scarsissimo senso di appartenenza.
Così come accade per il Palio dei Normanni ad esempio. A proposito, domandatevi: perchè il Palio, invece, quest'anno avrà comunque il suo regolare svolgimento? Strano. Od invece non è strano per nulla?
Ma ricapitoliamo. Alcune settimane prima del voto di Giugno, si leggono su diverse pagine di Facebook, numerosi appelli, a che la manifestazione Piazza Jazz, abbia comunque il suo svolgimento, indipendentemente dall'esito elettorale. Il Maestro Mazzarino, molti amici suoi, nonchè parenti dell'ex sindaco, e non ultimo anche alcuni artisti, lanciano diversi messaggi, che sostanzialmente hanno un senso comune: "Piazza Jazz, vada comunque in scena, qualunque cosa accada". 
Si capisce peraltro che il palinsesto della manifestazione sia certamente pronto, perchè in una lettera aperta ad artisti e corsisti, il Maestro, informa e si duole, circa la ristrettezza dei tempi che intercorrono dal presumibile esito del voto, alla scadenza dei tempi di conferma dei tanti impegni organizzativi, compresi nella kermesse musicale.
L'accorato appello, sembra avere direzioni trasversali. Nel senso che l'organizzatore, perora la causa dell'aspetto "culturale universale", indipendentemente dagli esiti del voto. Mazzarino scrive, offende, denigra, scalcia, ma non si schiera, per lo meno, non apertamente.
Poi, succede che alcuni giorni prima del voto, Mazzarino esce con con un annuncio scritto, che consiste sostanzialmente in un deciso ed inequivocabile endorsement nei confronti del suo "mecenate pigmalione" (mecenate di Mazzarino e Pigmalione dei Piazzesi, bontà sua....). 
Con sfrontato e deciso piglio, dichiara tutto il suo amore per Nigrelli, ("Dire che appoggio Nigrelli.....Nunn'è peccat'....a momenti canto....), che per Mazzarino rappresenta l'eminenza grigia vera, della manifestazione, da lui curata. Sono certo, io che sono malpensante, che avendo ricevuto notizie ed indiscrezioni su eventuali accordi dell'ultimo minuto, abbia pensato: NIGRELLI VINCE, E LA MIA POSIZIONE E' FORTE, ANCHE PERCHE' CHIARA E DICHIARATA.
Invece le cose vanno diversamente. E dopo avere invano nei giorni successivi, alla deblacle delle armate del PD, sciorinato ancora su facebook o in altri "lidi" web, le ragioni della irrinunciabile necessità di avere la manifestazione, a quel punto, e con la rassegnazione comprensibile di chi non può ottenere il medesimo obbiettivo, Mazzarino porta la sua manifestazione, (perchè è sua, Piazza Jazz, non della città, chiariamolo bene), ad essere realizzata altrove.
Qualcuno mi dice: sarai soddisfatto!! Ribadisco: No!! assolutamente no. E come potrei esserlo? Piazza Jazz, mi ha sempre visto presente. Amo il jazz, ed apprezzavo quella manifestazione.
Perchè dovrei provare soddisfazione? 
Non ne condividevo e non ne condivido la gestione (non l'organizzazione). Non ne condividevo le modalità di assegnazione AD PERSONAM, che a me sanno sempre di INCIUCI pazzeschi, ma apprezzavo quello che avveniva nei giorni in cui si svolgeva. Ma non apprezzavo il fatto che la si usasse per coprire le inefficienze generali e le conseguenti necessità primarie della nostra città. Necessità che venivano "dimenticate". o dalle quali veniva distolta l'attenzione dei cittadini, grazie a Piazza Jazz. Un po' come avveniva una volta con i leoni del colosseo e con il campionato di calcio per i napoletani.
Ma, cari amici, provate a chiedervi od a chiedere come mai Piazza Jazz, non si sia svolta quest'anno, e avrete sicuramente, magari dopo esservi informati sulle (sembra...) disastrose condizioni del bilancio, la risposta più comoda: NON CI SONO SOLDI.
Sarà vero? Mah. Io non lo so'. O per lo meno non lo so' ancora.
Ma a mio modo di vedere, c'è un'altra risposta, che è quella più giusta e vera, la più evidente ed anche quella più comprensibile: 
PIAZZA JAZZ, E' POLITICAMENTE SCOMODA, QUINDI, NON SI FARA'.
E' questa la natura vera del discorso. Ma di chi è la colpa? Vorrei rispondere una buona volta a tutti coloro i quali, in questi giorni hanno fatto discorsi del tipo: "Piazza Jazz sbarca a Messina, e noi dobbiamo rinunciare ad un "fiore all'occhiello" della nostra città".
Cari amici, che ancora vi sforzate di portare avanti questo concetto fasullo, il vero responsabile del fatto che Piazza Jazz non avrà luogo è proprio il nostro ex Sindaco, Carmelo Nigrelli.
Perchè, questo Signore, ha sempre "venduto" questa manifestazione, non come un piccolo e sviluppabile patrimonio della città e dei suoi cittadini, bensì come una cosa sua. Sua e della sua amministrazione. Della sua amministrazione e del suo partito.
E purtroppo quando vuoi mascherare un evento che per te ha una indispensabile ed elevata valenza politica, con la corta "sottanina" della "ragione" culturale, devi capire, se la sottanina in questione, abbia la giusta dimensione, o se invece, come si è visto, sia invece troppo corta....e lasci scoperte le ginocchia piuttosto che l'ombelico. Si, perchè, vedete....se un'amministrazione, che ha fatto veramente S C H I F O a 360°, cerca di salvare almeno un grado, mascherando gli altri 359° di fallimenti esemplari, e pensa di farlo grazie alla musica jazz, purtroppo, capita che il giochetto poi, non gli riesca. Se grazie a questa manifestazione, non si fà altro che fare propaganda di partito e di apparato per non dire di regime, ed urlare con il MEGAFONO (Ranieri non se la prenda....) nelle orecchie dei cittadini: "SIAMO FORTI, SIAMO UNICI, SIAMO BRAVI, IL PD E' GRANDE E NIGRELLI E' IL SUO PROFETA, PERCHE' FACCIAMO 4 GIORNI DI PIAZZA JAZZ....CITTADINI DIMENTICATE I PROBLEMI....TUTTO VA' BENE, LA CITTA' E' CAMBIATA ED IL MEGLIO DEVE ANCORA VENIRE".....ecco.......se si fà tutto questo, è naturale che i cittadini, mandino al diavolo ed a quel paese TUTTI. 
NIGRELLI, IL PD.......E PIAZZA JAZZ. Della serie, si butta via anche il bambino, insieme all'acqua sporca....e di acqua sporca, la vecchia amministrazione, ne ha prodotta e gettata via, a "sciumi", come si suole dire.
Per quale motivo, ditemi, il successore di Nigrelli, avrebbe dovuto fare in modo che si svolgesse regolarmente Piazza Jazz? Per dare poi a Nigrelli, di potersene puntualmente vantare, ed "istericamente" gracchiare al mondo intero: "Avete visto??? E' come se ci fossi ancora io. Io, il più bravo. Io il più eroico dei sindaci nel mondo. Io....Io....Io....e poi ancora IO !!!
Vedete....il Palio si fà da una settantina d'anni, più o meno.....e si farà ancora. Non importa chi sia il Sindaco, o l'amministrazione. Il Palio è della città. Bello o brutto che sia. Sentito o meno. La città lo vive come il suo evento. Nessun sindaco si mette a dire: GRAZIE A ME C'E' IL PALIO. E PERDONATEMI TUTTO IL RESTO CHE NON SO' FARE. 
Perchè il Palio è di Piazza Armerina, non dell'assessore di turno. O dell'uomo di "copertura fiduciaria" di un sindaco tanto inefficace quanto inefficiente.
Vi ricordate, i famosi AGOSTO ARMERINO, con gli altrettanti famosi cantanti? Cambiavano sindaci ed amministrazioni, ma l'Agosto Armerino, si svolgeva comunque. Ed in base ai soldi in cassa, era più o meno ricco. Ma guai a non farlo. Perchè l'Agosto Armerino era dei cittadini. Sia di quelli che stavano a Piazza, che dei nostri concittadini emigrati, che tornavano "al paese" per le ferie estive. Non avevano mica colore politico o partitico quelle serate. Non saliva sul palco, il sindaco, a dire: GUARDATE COME SONO BRAVO, dimenticate che per il resto non servo a nulla, e ricordatevi di me al momento di votare".
Ma cerchiamo di essere chiari,  una buona volta amici miei. Se Piazza Jazz, fosse nata con il Sindaco Prestifilippo, il quale ne avesse strumentalizzato il significato a suo tornaconto politico, e del cui successo ne avesse fatto per 5 anni, il fiore all'occhiello del PDL e di Berlusconi, Nigrelli, ovviamente, non l'avrebbe fatta proseguire. Perchè il PD non incoraggia qualcosa per creare consenso al PDL. Male ha fatto Nigrelli, e dietro lui Mazzarino (che per arroganza, super ego, presunzione e disprezzo verso gli altri non era certo secondo al suo sindaco), a dare "ruffianamente" sempre, nella loro comunicazione, un significato politico e partitico della manifestazione. Se invece, avessero abbandonato la propaganda di apparato, e ne avessero fatto una "semplice e genuina" manifestazione culturale, avrebbero raccolto molti più consensi in questi anni, ed oggi la manifestazione apparterrebbe alla città. Sarebbe stata sentita dai cittadini. Invece.....non avevano altro da poter vantare, gli incapaci soggetti, che negli ultimi 5 anni ci hanno finito di disastrare (altro che amministrare), e quindi Piazza Jazz, doveva rappresentare il piccolo paravento alla loro inettitudine. Una piccola scialuppa di salvataggio. No cari....non si fà così. Ci vuole un po' di onestà intellettuale, porca miseria.
Comunque, peggio per loro. La storia, ce lo insegnano da sempre, è un boomerang. A volte torna e colpisce dopo secoli, e noi in Sicilia ne sappiamo qualcosa, altre volte, torna e colpisce dopo pochi anni. Ed è quello che è successo in questo caso.
Io mi auguro, contrariamente a coloro che cercano qui o la' dei responsabili della rottura del "giocattolo" estivo, che si possa riprendere questa manifestazione, della quale voglio ricordare, il Comune non è nemmeno proprietario del nome e del logo (altro assurdo paradosso). Che si possa riprendere con persone capaci ed umili. Che ne facciano un evento davvero culturale e non politico, e che negli anni, indipendentemente da chi amministri la città, possa entrare a fare parte delle tradizioni belle (che sono pochissime), della nostra città.
Questo è il mio personale augurio a tutti noi.

   






mercoledì 17 luglio 2013

PIAZZA JAZZ E LE SAGRE. QUALCOSA CI MANCHERA'?

CERTAMENTE SI. MA COSA? VEDIAMO UN PO'.

In mancanza delle note della "nota" manifestazione, risuonano inutili e grottesche quanto fasulle e superficiali, le parole, dei sacerdoti mediatici, fiancheggiatori perdenti della precedente amministrazione. Risuonano come le sgonfie fanfare dei vecchi dittatori di sinistra, o di destra delle propagande a supporto del "culto della personalità". Quelle raccontate da Solženicyn, o quelli parodiati da Marquez, ne L'autunno del Patriarca". Fanfare e fanfaroni. Per me, per come le leggo, sono semplicemente stupide parole di squallidi prezzolati, che in nome del nulla (non conoscono nulla, non sanno nulla, non immaginano nulla, non rappresentano nulla, non fanno nulla) snocciolano numeri e statistiche, note solo a loro stessi, senza alcun riscontro nella realtà dei fatti. Ma cerchiamo di fare una analisi un po' oggettiva della questione e ridiamo una dimensione normale alle cose.
Piazza Jazz mancherà. Questo è certo. Mancherà a me, che amo il Jazz dal '76 (quando forse chi "fanfara", a quel tempo, ascoltava PUPO, senza offesa per PUPO.....), mancherà agli amanti di questo genere musicale. Mancherà, e perchè no?, anche alla città stessa, ed a quel minimo di vetrina che questa manifestazione riusciva a rappresentare, a spese però, si badi bene, del denaro pubblico dei cittadini, di quello privato delle tasche degli spettatori ed ad introito non si sà bene di chi o di cosa. Chissà perchè altrove organizzano con il denaro del comune o degli sponsor, con spettacoli gratuiti al pubblico. Piazza Armerina si sà: è una nazione della nazione nella nazione.
Ma Piazza, cari amici, ha ben altre urgenze. Sociali, economiche, sanitarie, di immagine (reale..non mediatica come la brochure di Piazza Moritz, sciorinata da Nigrelli). Ha esigenze di ordine programmatico. Progettuale. Infrastrutturale. Non che queste esigenze, debbano soppiantare gli eventi culturali (e Piazza Jazz è un evento culturale, indubbiamente), ma nemmeno trasformare questa assenza in tragedia.
Peraltro, ma non ne sono certo, credo che un tabellone di jazz e non solo, si riuscirà comunque a fare. Ma non è questo il punto. Il punto, sono LE BALLE DEL RITORNO ECONOMICO CITTADINO, che secondo i fanfaroni, c'è o non c'è a seconda che la manifestazione abbia luogo o meno. 
Certe volte, mi domando: ma questi soggetti, hanno idea di cosa significhi economia? Ritorno economico? Sviluppo? Lavoro? Io credo che siano talmente abituati allo zero che vivono quotidianamente, da non riuscire più nemmeno ad immaginare, un qualsivoglia status, che dia un senso compiuto a queste affermazioni. 
Poi, come se non bastasse, denigrano il concetto delle sagre. Perchè? Perchè sono sagre di PAESE. Beh, Piazza Armerina, è una cittadina. Piccola. Un paesotto, diciamo. Ma perdonatemi: vado a Lucca, e trovo la sagra del porcino, la sagra della pappardella, la sagra della rostinciana. Vado a Viareggio, e trovo la sagra del pesce. Vado a Treviso e trovo la sagra del radicchio, la sagra delle "escargot". Vado ad Antibes, e trovo la sagra dei formaggi caprini (le cosiddette bombe francesi). La settimana scorsa, sono stato ad Aci Trezza alla Sagra del Pesce spada. 
Ma, potrei parlare, ancor di più, delle numerose sagre, di cui parlano quotidianamente tutti i vari TG. Le Sagre sono diventate il presidio della difesa della tradizione e della cultura di qualsiasi luogo, che abbia origini da difendere e diffondere.
Le sagre che sono diventate uno dei punti di principale attrazione turistica per ogni località che possa vantare qualcosa di particolare da offrire o raccontare attraverso l'offerta degli operatori economici locali di settore. L'eno gastronomia, ad esempio, anche e soprattutto attraverso le sagre e le trasmissioni televisive, oggi, fà numeri impressionanti. E questo si, che poi crea un importante indotto produttivo, economico-commerciale e lavorativo. E si richiedono, per organizzare una sagra, degli investimenti ridicoli, per il Comune. Tant'è che sono migliaia, quei borgi, quelle cittadine, quelle località storiche, analoghe alla nostra cittadina che in Italia, le mettono ormai in calendario, in estate ed in inverno, per richiamare turismo da ogni parte. 
Si mettono insieme: amministrazione comunale, operatori del settore e sponsor di categoria. Ed il gioco è fatto. Basta un area comunale, che ci si augura che il comune per la durata della sagra conceda gratuitamente, si allestisce, si decora e si arreda, e gli operatori lavorano per due o tre giorni a pieno ritmo, facendo promozione ed incassi. Al punto che molti operatori, (ne conosco uno, che tratta cioccolata, ad Enna), fanno solo le sagre, rinunciando ormai al negozio fisso. Pensate....
E poi, fatemi capire....ci sono sagre che hanno 50 anni di tradizione, e che ormai vengono riportate sulle tutte le guide turistiche specializzate, e che sono divenute parte integrante dei programmi e dei calendari di eventi di un numero impressionante di comuni.....e noi che facciamo? Le snobbiamo? Esiste ormai un turismo, peraltro di elite, che disegna i propri itinerari vacanzieri, proprio su avvenimenti come le sagre. E noi che facciamo? Diciamo che ci squalificano?
E tutto perchè? Perchè qualche Premio Nobel locale delle minchiate (non a caso hanno inventato il famoso "MINKIATOMETRO"), afferma non so' su quale base storico-culturale, o su quali basi opinionistiche o su quali informazioni statistiche, che queste sono "squalificanti" per la città, e che non forniscono indotto? E che indotto fornisce, invece, Piazza Jazz, se non per le tasche di qualcuno?
Ma insomma, si possono leggere bestialità più allucinanti? Ma chi scrive queste fesserie, lo sà cosa sia un indotto? Lo sà cosa voglia dire indotto? Ha mai valutato settorialmente cosa sia l'indotto di una grande azienda, o di una consistente realtà industriale od artigianale? Ma per piacere.......cerchiamo di non essere ridicoli. Piazza Jazz e l'indotto. Che stupidaggini.
Io credo che l'unica cosa davvero squalificante per la nostra città, siano l'immondizia, la sporcizia, il disordine, il degrado, l'inquinamento, la pessima viabilità, la maleducazione, la mancanza di formazione degli "operatori turistici", spesso non preparati ad un ruolo che forse non avranno mai se si continua a dare retta ai fanfaroni professionisti del lecchinaggio.
Le cose economicamente penalizzanti per Piazza Armerina sono soprattutto, la mancanza di un tour operator autonomo. La mancanza di convenzioni con organismi esterni. Esempio: la regione Calabria, fà una convenzione con il maggiore tour operator russo. Coinvolgono circa un centinaio di Hotels, (tanto per partire), che rispondano a standard qualitativi e di rapporto qualità/prezzo. Studiano una piattaforma web, e la realizzano. Il giorno in cui questa piattaforma viene resa fruibile al pubblico russo, in 5 minuti, ricevono 5 mila prenotazioni con carta di credito. Questo è sviluppo, e nessuno può dire che un modello simile non possa essere applicato anche alla realtà Piazzese. 
Ma per vendere Piazza Armerina, bisogna renderla appetibile con una completa ristrutturazione del "brutto che dilaga". Dello sporco che impera. Della diffusa cafonaggine ed inciviltà che tutti noi dobbiamo combattere e sbaragliare. Se no, cari amici, facciamoci il segno della croce. Economia turistica a Piazza non ce ne sarà mai. Altro che indotto dei miei stivali. Ci vogliono 50 Piazza Jazz all'anno, non una. Ci vuole una città pulita. Abitanti educati ed accoglienti. Strutture ricettive. Molte ce ne sono, altre con lo sviluppo si costruiranno. Impianti sportivi. Percorsi boschivi. Eno gastronomia all'avanguardia, e possiamo farla senza problemi. Strutture mercatali adeguate. Sinergie tra pubblico e privato. Tra cittadino ed istituzione. E la vocazione al turismo e quindi all'accoglienza deve diventare elemento di primaria importanza e sensibilità per ogni cittadino.
Bisogna inoltre partire da una mentalità organizzativa, formativa e manageriale, se vogliamo guardare con qualche speranza al futuro ed allo sviluppo.
Piazza Armerina, ha tanti, ma proprio tanti problemi. Tutti risolvibili però. Con la giusta analisi dei fatti (e non il MINKIATOMETRO e le balle di questi inventori del grottesco), e con le giuste contromisure. Costruendo in alcuni anni qualcosa di solido, indipendente e duraturo.
Piazza Jazz, è una proposta, una delle tante possibili, sicuramente. Ma non la soluzione. 
La soluzione è un sistema di equazioni, fatto di costanti, variabili ed incognite.
Bisogna mettere manager, cittadini ed amministratori intorno ad un tavolo, e cominciare a fare qualcosa di giusto. Un tavolo di larghe intese, trasversale politicamente, e che operi nel verso dell'interesse collettivo e non di qualche privato.
E prima di Piazza Jazz, cose da fare, come vedete, e della cui mancanza rammaricarsi, ce ne sono una infinità.
Gli amici degli amici, resteranno a guardare, ed a bocca asciutta? Pazienza.
Il destino di Piazza, è molto più importante delle loro questioni personali.

BUONA ESTATE A TUTTI.








martedì 16 luglio 2013

ITALIA: REPUBBLICA DELLE BANANE.


MA ANCHE POPOLO DELLE BANANE. INUTILE. SERVI PER VOCAZIONE.

Politica delle banane. Informazione delle banane. Opinione pubblica delle banane. Nturalmente come risultato, abbiamo na economia delle banane.
E la faccenda della mamma e della bimba Kazake, ne ė la prova tangibile. 
Vorrei capire una cosa: in Italia si deve dimettere un Ministro, per avere firmato una autorizzazione all'espulsione di una mamma ed una bambina. Ammettiamo che questo sia giusto. Ma, il ministro firma, dopo che ci sono state, nell'ordine: una richiesta da parte dell'ambasciatore Kazaco. Una mediazione del Ministro degli Esteri. Una indagine giudiziaria condotta, adesso non sò bene, se da Polizia o Carabinieri o GdF. Poi un verbale compilato e firmato dagli incaricati dell'indagine, e consegnato alla procura giudiziaria. Un dibattimento, penso d'ufficio, a questo punto, e di conseguenza una sentenza che autorizzasse l'estradizione. Bene. Ci sono quindi 4 autorizzazioni a procedere per l'espulsione, fatte da altrettanti MAGISTRATI. A questo punto il Ministro Firma il decreto di espulsione (eccheccazzo....dopo una richiesta dell'ambasciatore, una mediazione di un ministro degli interni, una indagine dele forze dell'ordine, 4 autorizzazioni a procedere di altrettanti magistrati competenti, che cosa avrebbe dovuto fare? Boh). Un blitz gestito, ed autorizzato dal capo della polizia, e di conseguenza 50 agenti che vanno a prelevare la mamma e la bimba e le portano all'aereoporto e le imbarcano. Ora, delle due l'una: o si dimettono tutti, e viene richiesto al Kazakistan, di sostituire anche l'ambasciatore, oppure oggettivamente, finiamola di scassare la MINKIA. PERCHÈ QUESTE MI SEMBRANO DAVVERO OGGETTIVE STRUMENTALIZZAZIONI POLITICHE, CHE NULLA HANNO A CHE FARE CON ETICA E MORALE.

lunedì 15 luglio 2013

PER MIRODDI, COMINCIA L'APERTURA DI CREDITO, NELLA BANCA CITTADINA DELLA FIDUCIA.

LETTERA APERTA A FILIPPO MIRODDI.  I MIGLIORI AUGURI. MA "PAZIENZA E COMPRENSIONE", MOLTO LIMITATE.

Caro Filippo, caro Sindaco di Piazza Armerina, da pochi giorni, il consiglio comunale si è insediato. Tu e la tua squadra, insieme ai consiglieri della maggioranza e quelli all'opposizione, avete Giurato, di compiere al meglio il vs. dovere istituzionale.
Avete giurato di svolgerlo sempre e comunque, in nome dell'interesse della intera collettività, e non anteponendo mai, ad esso, l'interesse personale o dei Partiti Politici. Cosa dire: SPERIAMO. TE LO AUGURIAMO E CE LO AUGURIAMO. Ci auguriamo, infatti, che questa Tua, sia davvero una amministrazione dalla mentalità nuova. Dagli atteggiamenti legati ed orientati al bene della collettività. 
E soprattutto che, vivaddio, sia finalmente l'amministrazione: DEI FATTI.
Si, perchè negli ultimi anni, di chiacchiere e di buoni propositi, di miraggi e di fandonie, ne abbiamo avuto le tasche (e non solo.....diceva Guccini nell'avvelenata...) assolutamente PIENE.
Tu sai, che come BLOGGER, mi sono scagliato sempre contro le ingiustizie, contro l'inefficienza ma soprattutto, contro le bufale e le manipolazioni della precedente amministrazione, senz'altro retaggio della mentalità comunista, che ha sempre imbottito il popolo di una quantità massiccia di scadente propaganda di partito.  
Ciò che io, personalmente detesto, oltre ogni sopportazione è il sapore e l'odore della menzogna. Sapore ed odore nefasti, che l'amministrazione Nigrelli, aveva purtroppo per noi, abbondantemente sparso: sulla città, tra la gente e nella reputazione di Piazza verso l'esterno. 
Io comprendo, che ci vorrà qualche mese, affinchè grazie alle analisi di bilancio, allo studio della macchina amministrativa e delle burocratizzazioni degli apparati, possiate cominciare a fare qualcosa di operativamente valido. Comprendo anche, Caro Sindaco, che ci sono delle impellenze sociali. Delle urgenze che scaturiscono dalle classi più bisognose. Dalla necessità di non bloccare tutta una serie di servizi indispensabile al buon vivere civile, e di non creare maggiori rotture nella già precaria armonia della vita cittadina. 
Ma al contempo, DEVI FARE ALCUNE AZIONI, E PROVVEDERE URGENTEMENTE AD ALCUNE PRIORITA'. 
1. RIPULIRE IMMEDIATAMENTE LA CITTA'
Liberaci dai balzelli ATO. Sono certo che anche il passaggio a Caltanissetta 2, sarà un fiasco colossale. Alcuni comuni, hanno recesso gli obblighi consortili sottoscritti anni or sono, e sono tornati alla gestione comunale autonoma della raccolta dei rifiuti. DOBBIAMO FARLO ANCHE NOI. E' assolutamente indispensabile.
Chiama delle ditte. Ci vogliono ruspe e camion. Ed operai. E soprattutto volontari.
Coinvolgi i cittadini. Riunisci la cittadinanza in un luogo pubblico, e chiedi immediatamente l'aiuto di tutti. E mettiti tu per primo, con guanti, scarponi e mascherina. E cominciamo a ripulire. Responsabilizza e sensibilizza i comitati di quartiere. Non essere arrogante come chi ti ha preceduto. Non pensare di poter fare le cose da solo. Hai 23 mila sostenitori. Tasversali e compatti. CHIAMA SEMPRE LA CITTA' A PUBBLICHE ADUNANZE. Tu non hai idea di cosa sia capace di fare la gente comune, quando si sente partecipe e coinvolta in un progetto per il bene comune. Per il futuro dei propri figli. Lancia lo slogan: ADOTTA 25mq della tua città. Lancia delle iniziative. Ricordati che se i cittadini si sacrificano ripulendo la città, non accetteranno poi, di buon grado, che qualcuno sporchi e deturpi. Ricorda che il cittadino, non è un oggetto del quale ricordarsi al momento di chiedere il voto. Il cittadino è qualcosa di assolutamente fondamentale ed importante: 
E' IL PRINCIPALE PRESIDIO DI CONTROLLO, TUTELA E DIFESA DELLA CITTA' E DEL TERRITORIO.
Ci sono tante iniziative da poter fare, caro Sindaco Miroddi, ma prima di tutto, prima di ogni cosa: RIPULISCI QUESTA FOGNA DI CITTA', sporca e degradata. Ma non solo svuotando i cassonetti, ma ripulendo ogni metro di marciapiede in città, sia in centro che nelle periferie.
Senza questa azione iniziale, inutil parlare di qualsiasi altra cosa.
2. CURARE GLI INGRESSI DI ACCESSO.
Lato Bellia, versante Mirabella Imbaccari, versante Gela e versante Canali. Abbiamo bisogno di dare, al visitatore (ma anche a noi stessi....perchè no...?), un impatto di bellezza. Di cura. Di decoro. Abbiamo degli ingressi in città, che fanno veramente SCHIFO. E se il buongiorno si vede dal mattino, se in una casa, l'ingresso fà pietà, immaginiamo tutto il resto.
3. INIZIATIVE PER L'ESTATE
Lo so', che siamo in ritardo. Ma serve con urgenza, che si faccia un comitato organizzatore di cittadini volontari, delegati dall'amministrazione, che si prenda la briga, a costo zero per il comune (escluso suolo e servizi), di organizzare immediatamente eventi e manifestazioni. Non ci vuole molto, caro Filippo. Ma solo una buona dose di buona volontà. Musica, danze, sagre, sfilate, recite, rassegne e chi più ne ha più ne metta. Coinvolgiamo come protagonisti i commercianti, che saranno motivati, perchè potranno fare in queste manifestazioni, degli incassi finalmente interessanti, ed attireranno visitatori dai comuni limitrofi. Come avveniva una volta per l'Agosto Armerino. Quando i tanto bistrattati "cantanti" (che poi....lo sappiamo tutti, quanti nomi importanti sono venuti a suonare a Piazza), attiravano migliaia di persone da tanti altri posti, e non solo dai comuni limitrofi, ma da Gela, Caltanissetta, Mazzarino, Ramacca, Raddusa, Caltagirone e via dicendo. Ed i gestori di Bar e Ristoranti e tavola calda, erano contenti, perchè almeno per quelle 8-10 serate estive, realizzavano dei bei numeri, che se non altro davano un po' di ossigeno ed entusiasmo. Altro che le manifestazione per 4 gatti, che sono state incensate in questi anni, che devono pure esserci, attenzione, ma che devono obbligatoriamente convivere con tante altre iniziative per la gente e per il pubblico forestiero.

Dopo....c'è ancora un bel po' di strada da percorrere. Ma tornare a dare decoro a Piazza Armerina, quel decoro che le spetta e le compete, è il primo passo per innestare ed innescare iniziative ed azioni congiunte per il riscatto e lo sviluppo della città e per il conseguente benessere dei suoi abitanti.
Abitanti, che però, la devono smettere una buona volta di concedere a chicchessia delle deleghe in bianco, e devono invece cominciare a partecipare attivamente alla vita amministrativa. 

ANZI, MI AUGURO SEMPRE UNA MASSICCIA PARTECIPAZIONE DEI CITTADINI AI CONSIGLI COMUNALI, COSI' COME E' STATO PER L'INSEDIAMENTO

ANIMO, SINDACO. Sei soltanto all'inizio. State muovendo i primi passi, e non è giusto iniziare a criticarvi. Anzi, noi cittadini, scevri da condizionamenti politici o partitici, dobbiamo incoraggiare tutti voi, consiglieri di maggioranza e di opposizione, assessori, vice sindaco e sindaco a partire con il piede giusto. Esortarvi a fare bene, ed supportarvi con la nostra fiducia. Ma una fiducia, della quale dovete sin da subito dimostrare di essere degni.
Io, in qualità di blogger, te lo dico chiaramente caro Filippo, non aspetterò 4 anni come ho fatto con Nigrelli, sperando inutilmente in qualche segnale, poi mai pervenuto.
Tra sei mesi, e dico sei mesi, cominceremo a tirare le somme del vostro lavoro.
In consiglio comunale, Bascetta ha detto che già nei primi mesi del vostro operato, si cominceranno a vedere i primi significativi risultati. BENE. Penso che Bascetta sia uomo di parola e persona seria e motivata. Ed è anche un guerriero. E se vuole sà battersi come pochi.
Questa volta, nessuno avrà pazienza, caro Sindaco. Nessuno si farà irretire o sbeffeggiare da balle e manipolazioni visionarie, supportate magari, anche da qualche prezzolato organo di pseudo informazione locale, che con le brochure fatte in photoshop, ha fatto apparire la Piazza Armerina degli ultimi anni, come la San Moritz della Sicilia, mentre invece la città, degradata, offesa e vilipesa, lentamente agonizzava. Non si faranno sconti a nessuno, caro Filippo.
Cominciate a perdere tempo, facendo i burattini dei vostri referenti politici provinciali e Regionali, ed anteponendo le logiche degli interessi dei partiti a quelle della città, così come hanno fatto i buffoni del PD che vi hanno preceduti, e credimi, PER VOI le cose finiranno male. Anzi malissimo.
Questa volta, ti garantisco, che se non vi dimostrerete degni del ruolo che la città vi ha deputato ad assolvere, sarete mandati a casa d'ufficio. Anche in modo COATTO. DAL POPOLO.

UN POPOLO, QUELLO DI PIAZZA ARMERINA, PACIFICO E PAZIENTE, MA CHE NON NE PUO' PIU'. LA MISURA E' COLMA. ALTRI 5 ANNI DI NIGRELLISMO NON SI ACCETTERANNO IN ALCUN MODO.

Ma nel frattempo, sono certo, conoscendoti, che starai già profondendo il massimo impegno, per tirare fuori la città dal baratro nel quale è sprofondata negli ultimi anni, e che avrai già individuato le urgenze e le soluzioni. E' quello che voglio sperare, ed è quello che mi auguro per tutti.
Siate veloci. Siate propositivi. Siate onesti e leali. Sarete, grazie alla ambita efficacia della vostra azione, i nostri punti di riferimento. 
Grazie ai fatti concreti, ed a quei risultati ed a quelle vittorie, per l'interesse collettivo, che solo ed esclusivamente il coraggio e la buona volontà, potranno e sapranno farvi certamente conquistare, vi guadagnerete l'affetto, la stima, la fiducia e soprattutto al conferma da parte di tutti noi.
Ed è quello che dal più profondo del cuore, auspico ed auguro a TUTTI VOI.

BUON LAVORO SINDACO MIRODDI.