martedì 12 febbraio 2013

UNA COPERTA DI NOTE, CHE CI TIENE CALDI DA 35 ANNI.

Lo "zio" Pino, una infinita storia di note, che hanno raccontato praticamente tutto, come un sogno, come una favola.

Non so' ancora essere capace di evitare di sentire un brivido alla schiena, ogni qual volta lo ascolto. Sia di proposito, o semplicemente per coincidenza, in una giornata magari scura, uggiosa, ed un po' noiosa. Pino Daniele, e quell'incontro benedetto, un Novembre del 1979. Tonino Camuso, detto "o' friariell' " (broccoletto amaro tipico Napoletano), me lo porta a casa.....io immobilizzato a letto. Incidente in moto, piede rotto in 3 punti. Ingessato, ma sempre e comunque con la chitarra nelle mani. O' Friariell', posiziona l' LP 8.30 (il secondo LP di Pino), sul piatto Yamaha, testina AKG, che preferivo alla più commerciale SHURE, per una maggiore (seppur fredda) pulizia del suono.
Dopo il classico "TUMPF", dell'atterraggio della testina sul disco, ed il leggero fruscio (che nostalgia), dalle casse, escono le note di "Je sto' vicino a te", e la mia vita non fu più la stessa. Mi innamorai subito. Pensai e subito URLAI: Gino Vannelli? Billy Joel? No no, non ci posso credere...."chist' è nu' mostro", ed era pure di Napoli. Il Massimo.
Da allora Pino Daniele, ha scandito un ritmo musicale con il quale si è mosso il mio cuore, ed una infinita combinazione di note, dentro le quali, sono cresciuto, attraverso le quali ho riso ed ho pianto, ho amato ed ho sofferto. Note che hanno trasformato la mia gola, la mia voce, le mie dita, ed il mio modo di suonare la chitarra, cercando disperatamente di trovare le distonanze delle sue canzoni delle sue armonie, con l'uso del pianoforte. Pino Daniele inaccessibile. Spartiti inaffidabili. Unica possibilità, ascoltare e riascoltare i suoi pezzi....e scoprire che se cambi il basso ad un MI-6, questo diventa un DO+......ecco perchè non trovavo l'accordo giusto. E così via per anni, sino al punto che suonare altri cantautori diveniva "banale". Suonare Pino, è una sfida continua. Appena finalmente riesci a tirare giù un pezzo, lui ne fà una versione nuova.....cambia il paradigma.....e tu, sì n'ata vota mmiez' a' na' via. Pino Daniele e le sue canzoni, che mi hanno tenuto sveglio di notte, al buio illuminato dai raggi della luna, fumando una sigaretta, il cuore innamorato o disperato, ed il fumo, in controluce, dissolversi piano insieme al vento delle note delle sue ballate. Le melodie che mi hanno accarezzato l'anima, come quando il mio primo grande amore finì, e lui, suonava Common Ground con Richie Havens, o quando salutai mia madre, per sempre, con le note di "Che ore so'". "Quando", annunciava la nascita imminente di mia figlia Sara ("chi vuole un figlio non insiste"). E via così, tempo che viaggia, e....le sue note e la mia vita. Le sue espressioni e la mia voglia di suonarlo. Si di suonarlo.... Ho suonato Pino per 35 anni, ovunque e comunque. C'era chi mi diceva: "non mi piace Pino Daniele....ma se lo suoni tu lo adoro"....Che bestemmia, pensavo tra me e me.....La sua voce, il suo sguardo con le pupille fisse.....Il suo concerto alla Bussola di Viareggio, 12 mila persone incapaci di stare sedute, mentre il suo funky blues ti faceva aumentare il battito cardiaco. La festa dell'Unità a Roma, e Piazza Plebiscito a Napoli nel 2008. E Taormina, al teatro Greco, 1 Agosto 2004, una serata di luce, in un abisso di disperazione, ed Acireale, concerto acustico del TOUR "e sona mo", con la mia piccola Giulia che ascoltava dal pancione della sua mamma, le note di Napul'è.. Le mie cucciole che ballano al ritmo di "A me m' piace o' blues", e gli amici davanti al camino, d'inverno, che ascoltano "Anna Verrà". E "Amici come prima", suonata davanti a 500 persone commosse, a Nicosia, per ricordare un altro Pino, il mio amico fraterno, il mio caro caro amico, troppo presto volato via. Sembrava fosse stata scritta per lui: "Amici come prima, perchè dentro la mia mente ci sei tu, amici più di prima, perchè non so' rassegnami all'idea di non averti più".  Impossibile nominarle tutte...come si fà?? Schizzechea, Na' scarpa si na' scarpa no, Pigro......impossibile.
 Il jazz, il funky, il blues, il rock, i samba, le atmosfere cubane, i caraibi, i calipso, i cha cha cha, ed ancora gli archi, i cori, e le sue chitarre battenti medievali. La sabbia del deserto, le periferie metropolitane, la solitudine sul mare, l'infinito guardato da una collina di sera. La sua musica, è stata solo gioia e felicità. Felicità in ordine sparso, lungo tutti questi anni, attraverso tutti i momenti  c'aggie passato, lungo tutte le autostrade c'aggie affrontato come "muri di felicità", le persone che ho incontrato, e le storie che ho vissuto. Ogni buon giorno, ed ogni buona notte, anche per un solo istante, hanno trattenuto qualche nota dello zio. Lui è stato il filo conduttore artistico, umano e di sentimenti veri, che mi hanno tenuto Napoli (Napul'è), vicina vicina, e che ha colorato di arcobaleno tutti i tramonti che ho guardato. Che ha dato melodie orientali al vento (Vient...) che ho ascoltato, tra le montagne o in riva al mare. 
Tra la folla o nella mia impagabile solitudine, prendere tra le mani la chitarra per suonare le sue canzoni, ancora oggi, resta un momento caldo ed appassionato.
E quando, ancora oggi, guardo negli occhi, chi mi ascolta e mi sorride, un po' mi viene da pensare, che insieme, abbiamo fatto una piccola cosa buona. Pino non lo sà che io ci sono. Non lo sà che io esisto. Non sà quanta strada abbiamo fatto. Ma siamo stati insieme lo stesso. Lui a scrivere, ed io a raccontare le sue emozioni. Che poi, è stato un pò quasi come se le sue canzoni fossero diventate le mie. Tanto che, mi sembra a volte, di averle scritte io.
Ma le ha scritte lui, e fin quando lo farà, fin quando scriverà, essere il suo "sconosciuto" menestrello, sarà una gioia che darà al mio cuore, il calore dell'amore....e a chi mi ascolta, un pensiero leggero, che invade l'anima, e veloce, vola via. Un piccolo momento di felicità. Un sorriso che non costa niente e che resta dentro.
La mia vita, senza di lui, sarebbe stata diversa, e senza dubbio, per niente migliore.
PER TUTTO QUANTO HAI FATTO, E PER QUANTO CI HAI SAPUTO E CI SAPRAI ANCORA REGALARE: GRAZIE ZIO. GRAZIE PINO DANIELE. PER SEMPRE.


lunedì 11 febbraio 2013

CONTROLLO? EDUCAZIONE? REPRESSIONE? MOTIVAZIONE? QUALE LA STRADA?

SOTTO GLI OCCHI DELLE TELECAMERE. DA DOVE PARTE L'ORGOGLIO E L'AMORE PER LA PROPRIA CITTA'? 212 mila euro, risolveranno la questione?

E CHE RUOLO HA L'AMMINISTRAZIONE IN TUTTO QUESTO?

Basta vedere le reazioni dei senesi, in questi giorni, durante le interviste alla gente comune, ai commercianti, i passanti, i pensionati, alla domanda: "Cosa ne pensa di quello che è accaduto al babbo Monte?"... Si, il Monte dei Paschi, amato come un buon papà. Un papà che ha tradito, dopo secoli e secoli, di sostegno costante all'economia di Siena e provincia, e direi, visto che ne ero correntista negli anni '80, all'economia di tutta la Toscana. Un ruolo importante quello del MPS. Un ruolo da protagonista. Oggi i senesi si sentono traditi, e quasi con le lacrime agli occhi, parlano di orgoglio della città. E non si scagliano con rabbia, verso il vecchio Padre Monte. Nemmeno coloro che ci hanno rimesso delle forti somme di denaro. C'è tristezza, piuttosto. C'è Amarezza. Delusione. Perchè alla base c'era e forse, c'è ancora l'amore. Per la propria terra, per la propria città e per il Babbo Monte, che ha permesso sviluppo e benessere nei secoli.
Ho pensato a queste reazioni ed ho immaginato, se la stessa cosa, fosse accaduta da noi. Lascio a Voi tutti, le considerazioni su quelle che sarebbero certamente potute essere le reazioni popolari.
Inutile. Ci dividono secoli e secoli di amor proprio. Di gratitudine per la propria terra, e per le istituzioni che la difendevano e che la difendono. Ma non c'è da stupirsi. La Toscana, esiste da sempre. La Sicilia, non esiste nemmeno oggi. Intendo, in termini di coscienza ed orgoglio civico, di comunità, di collettività, di amor proprio.
Poco più di un secolo e mezzo or sono, nelle nostre piazze si impiccavano e si fucilavano i Briganti.
Prima li impiccarono i Borboni e poi i Bersaglieri Savoia. Non più di 60 anni fà, ancora gli si dava la caccia, ai Briganti,  sui monti palermitani e sui nostri Nebrodi. Ed erano per lo più, poveri cristi, trasformati in belve per torti subiti, per ingiustizie evitabili, per dolori insopportabili. Storie di sangue e farina. Di umiliazione e di fame. Fino a Salvatore Giuliano, vittima e carnefice, al contempo, della ragion di stato. E se non bastasse, provate oggi, a guardare il nostro TG3 Regionale, ed a confrontarlo a quello di tutte le regioni del centro nord Italia, per renderci conto del divario. Non bastassero semmai le statistiche, sulla disoccupazione, sui redditi, sulla criminalità e quant'altro. 
Negli anni 30, il prefetto Mori, inviato da Mussolini, assediò Gangi. Tagliò loro l'acqua. La gente per il caldo e la sete, cominciò ad impazzire. Scoppiarono epidemie. Il "mafioso locale", fù consegnato, e per sfuggire la carcerazione, si uccise in cella, rompendosi la fronte, sbattendola contro la roccia della propria prigione. Negli anni 30, una storia che sembrava fosse ambientata nel 1.200. Ed invece a Milano, esisteva già la FIAT da decenni.
Qui, ancora usiamo con orgoglio il termine "FEUDO", in Toscana, Emilia, Umbria, Marche, Lombardia ed altre Regioni, con lo stesso orgoglio usano il termine "COMUNE - MUNICIPIO". Un abisso, di diversità storiche e culturali. Purtroppo. 
Non possiamo fare un paragone tra Toscana e Sicilia. Noi, non amiamo lo stato. Non amiamo ciò che Esso rappresenta. Non amiamo la legge. In fondo cosa hanno dato le istituzioni alla Sicilia? Illusioni e delusioni. What else? 
Veniamo a noi. Siamo nel 2013, l'era della banda larga e della comunicazione libera. L'era della globalizzazione della cultura (che è più massificazione, in fondo, che altro), l'era della consapevolezza piena del ruolo centrale della persona. Della sua inventiva e della sua creatività.
La civilissima Piazza Armerina, sito a forte vocazione turistica (frase sostenuta da chi non sà cosa sia il turismo nè tanto meno il significato della parola vocazione), sente di dover monitorare vari punti della città, con delle telecamere, per "cogliere sul fatto", chi sporca, chi inquina, chi deturpa, chi imbratta, chi usa le strade come discariche. Insomma....i propri figli degenerati ed incivili.
Il Sindaco Nigrelli, aveva avuto un amaro sfogo alcuni mesi fà. Non si capacitava, di come, i suoi concittadini indisciplinati, potessero continuare, indisturbati e sordi ad ogni richiamo della propria coscienza civica, a sporcare ovunque, senza ritegno.
Io non voglio scagliarmi, come sempre, contro Nigrelli & C., che più che una amministrazione assomigliano sempre di più alla "banda del buco nero", per come non sono riusciti a rappresentare altro che il nulla assoluto, ma mi domando: se 200 mila euro, negli anni si fossero investiti in una piattaforma informativa, in un progetto di formazione degli abitanti? Coinvolgendo le scuole in primo luogo, ed insieme alle scuole, le famiglie, i genitori, i quartieri. Se si fosse ogni giorno, sottolineo ogni giorno di questi inutili 4 anni e mezzo di stronzate, portate avanti da questi soggetti, ai quali, personalmente non farei amministrare nemmeno la cuccia del mio cane, a fare sensibilizzazione sulla cosa pubblica, chissà......forse oggi, avremmo una maggiore partecipazione da parte dei cittadini al decoro urbano, e migliaia di occhi a controllare, come migliaia di telecamere, ogni giorno ed ogni angolo, quel residuo di incivili che purtroppo certamente, avrebbe resistito al fascinoso richiamo dell'educazione e del senso civico e di appartenenza a questa nostra sfortunata comunità. Immaginate.....4 anni e mezzo.....più o meno 1800 giorni....nei quali si sarebbe potuto e dovuto parlare di pulizia, ordine, collaborazione dei cittadini alla vita pubblica. Sprecati invece a far cosa? Boh....nessuno lo sà. Perchè se andate in giro a domandare cosa abbia fatto questa amministrazione in questi anni, la risposta più gentile è: "perchè....abbiamo avuto qualcuno che ha amministrato?". Per le meno gentili, glisso e sorvolo...che è meglio.

COMPLIMENTI AI PIAZZESI: LA VOSTRA VOCAZIONE TURISTICA, PER ADESSO, PASSA ATTRAVERSO IL CONTROLLO DELLE VOSTRE AZIONI INCIVILI. AVRETE LE TELECAMERE, COME IN PRIGIONE. COME NEI LAGER, COME NEGLI ALLEVAMENTI DI SUINI.
1a Domanda: ma basterà? Io dico di no. Basta sporcare laddove le telecamere non ci sono. Ed i boschi? Quelli non dovrebbero essere controllati? E come si dovrebbe fare?
2a Domanda: ma chi controllerà? E quando sarà beccato qualcuno.....quali provvedimenti saranno presi? Io direi di far girare, il Brigante sorpreso,  a dorso di mulo, con un sacco dell'immondizia come vestito. O è una soluzione troppo medievale???