giovedì 2 gennaio 2014

I "COMUNISTI": 70 ANNI DI STORIE E DI SCANDALI TARGATI RESISTENZA!!

UNA STORIA INFINITA, DAI FONDI SOVIETICI ALLE COOP ROSSE, DALLA DISTRUZIONE DEL TERRITORIO AL MPS. ED ANCORA SONO TUTTI A PIEDE LIBERO.

Nessuno potrà assolvere la politica di sinistra, degli ultimi 70 anni. Nessuno. Ma a patto di conoscerla. E non sarà facile, conoscere la vera storia dei comunisti Italiani. Non sarà facile conoscere la storia di coloro i quali sono maestri nel mondo, nel cambiare i connotati del passato, anche quello più recente. Lo hanno fatto nella ex URSS. Lo hanno fatto nella ex Jugoslavia. Lo hanno fatto in Corea del Nord. Lo hanno fatto a Cuba. Lo hanno fatto i Cambogia. Lo hanno fatto in Cina. E naturalmente lo hanno fatto in Italia. Volete una prova, delle mistificazioni di cronaca e storia nel nostro paese? Bene. Prendete un qualunque libro di storia dal dopoguerra, sino a non più di 15 anni or sono. Leggete le pagine riguardanti le gesta eroiche dei partigiani, finanziati da Roosvelt e da Churchill. Cercate gli eccidi ed i massacri, non meno cruenti e terribili di quelli compiuti dai fascisti. Cercate traccia delle foibe al confine tra Italia ed ex Jugoslavia, nelle quali perirono migliaia di Italiani, colpevoli solo di essere Cattolici e non comunisti. Cercate traccia delle rappresaglie, compiute tra il 1945 ed il 1948, che fecero circa 18 mila vittime, delle quali la maggior parte risulterà poi, per sempre dispersa, in un quadrilatero che comprendeva Livorno, Reggio Emilia, Torino, Genova....ma ve ne furono in Veneto ed in Lombardia nel Piacentino e nel Cremonese. No, cari lettori. Non ne troverete traccia. Come per anni non si trovò traccia nei libri di storia, dei quasi 20 milioni di deportati nei GULAG Siberiani da parte di Stalin (le bombe di Volgograd degli ultimi giorni, discendono da quegli olocausti, che riguardarono Georgiani, Azjerbaigiani, Lettoni, Lituani, Estoni, Ceceni, Bielorussi, Armeni, Curdi etc etc). Non troverete traccia fino a tutti gli anni 80, dei 100 milioni di contadini sterminati da Mao. O dei due milioni di Cambogiani, sterminati dai Khmer Rossi del fanatico Paul Pot.
La storia è stata scritta, nell'emisfero Euro-Asiatico del mondo, coprendo una barbarie che porta un solo nome: COMUNISMO.
E questo ovviamente non fà la pari con gli olocausti Nazi-Fascisti, da Mussolini a Pinochet, per il semplice motivo, che le vittime non urlano pareggi. E purtroppo non urlano vendette. Ma almeno urlano giustizia. Giustizia e Verità. Le atrocità nazi fasciste nel mondo, si conoscono. Si sono conosciute sempre e da subito. Quelle comuniste, si vengono a scoprire da piccole rivelazioni, o da inchieste giornalistiche personali, che si scontrano sistematicamente con muri di gomma, di omertà, fanatismo, devozioni ai dogmi.
Per cui, pensate, come può essere stato semplice per chi è allenato alla mistificazione della realtà, nascondere le porcate che i comunisti Italiani, travestiti da difensori delle categorie deboli del Paese, sono riusciti a nascondere se non addirittura ad addossare ad altri.
Il più grande apparato politico comunista d'europa, dopo Mosca. Questo è stato il PCI prima, ed i suoi derivati dopo. Hanno saputo lavorare in silenzio, in maniera subdola per decenni. Hanno insinuato le loro ideologie nelle scuole, e pian piano nei sindacati, nei patronati. Sono entrati nelle case dei pensionati. Nei libri degli studenti. Hanno formato, a spese dello stato una classe di burocrati, politici, giornalisti, sacerdoti, uomini di spettacolo e soprattutto di magistrati. E purtroppo la già poco credibile impalcatura giudiziaria Italiana, sporcata ed appesantita da tanti scandali e relativi segreti di Stato, si è definitivamente trasformata in una sorta di inquisizione, la cui ora, come una precisa bomba ad orologeria, scocca il 17 febbraio1992, da una piccolissima inchiesta all'Albergo Pio Trivulzio, che coinvolse Mario Chiesa, socialista, futuro candidato alla sindacatura di Milano (gli ultimi 4 Sindaci Milanesi, Aniasi, Tognoli, Pillitteri e Borghini erano del PSI). Le inchieste furono inizialmente condotte da un pool della Procura della Repubblica di Milano, formato dai magistrati notoriamente di fede comunista: Antonio di Pietro, Piercamillo Davigo, Francesco Greco, Gherardo Colombo, Tiziana Parenti (detta Titti la Rossa), la ancor nota Ilda Boccassini e guidato dal procuratore capo Francesco Saverio Borrelli e dal suo vice Gerardo D'Ambrosio) e allargate a tutto il territorio nazionale, diedero vita ad una grande indignazione dell'opinione pubblica e di fatto rivoluzionarono la scena politica italiana. Partiti storici come la DC, il PSI, il PSDI, il PLI sparirono o furono fortemente ridimensionati, tanto da far parlare di un passaggio alla Seconda Repubblica. Il gioco sembrava fatto. Da quel momento in poi, il PCI avrebbe avuto le mani libere. Cade la giunta di Milano con l'allora sindaco Borghini, ma alle nuove elezioni, dopo 4 mesi di commissariamento, si impone nel 1993 Marco Formentini della Lega Nord. Il piano del PCI fallisce. Il popolo sconfessa le armate degli iscritti e dei magistrati. In realtà da due anni, il PCI non esiste più. Sotto i colpi dei picconi che abbattono il muro di Berlino, viene abbattuta anche la vecchia nomenclatura comunista. La storia li condanna, e quindi dalle ceneri del PCI, nasce il PDS. Achille Occhetto, è il traghettatore. Segretario del PCI, lo resta anche del PDS. Il gruppo dirigente resta il medesimo. Della serie: cambiamo l'abito, ma restiamo quelli di sempre.
Gli scandali dei giorni nostri, sono cosa nota a tutti. Dalle COOP Rosse, alle scalate Unipol, al Telekom Serbia, allo scandalo Cirio-De Rica-Bertolli, allo scandalo Credito Italiano, banco di Napoli, sino ad arrivare al MPS.
Quello del Monte dei Paschi di Siena è il “più grande scandalo della sinistra italiana”, paragonabile all’affare della Banca Romana che a fine Ottocento coinvolse direttamente la Sinistra Storica di allora, portando alle dimissioni del capo del governo Giovanni Giolitti (che pure aveva promosso la commissione d’inchiesta: accusato quindi di aver voluto insabbiare le responsabilità). L’azionista di controllo del Mps è la Fondazione, detta “deputazione generale”, le cui 16 poltrone sono indicate rispettivamente da Comune (otto), Province (cinque), Regione (una). Tutte istituzioni da sempre controllate dal Pci-Pds-Ds-Pd. Le altre due poltrone sono indicate dall’Università e dalla Diocesi.
Come se non bastasse:
  1. La Fondazione ha il 37,56 % del capitale Mps che corrisponde esattamente al 37,56 del capitale votante: è la grande anomalia tra tutte le fondazioni bancarie italiane, contraria alle normative CONSOB, per il controllo delle aziende quotate in borsa. 
  2. Che cosa dice inoltre la legge del 1999 sulle fondazioni firmata Giuliano Amato e Carlo Azeglio Ciampi? Che esse “devono operare nel mondo del non-profit, pur potendo conservare una vocazione economica ma senza fini di lucro”. Ed individua con precisioni gli ambiti di intervento.
  3. Per il Mps, invece, fu ottenuta dalla sinistra DS una deroga “in considerazione della storia ultrasecolare della banca e della vocazione al territorio”. Per aggirare la regola della separazione tra proprietà pubblica e gestione, la Fondazione Mps si è ricostituita formalmente l’8 maggio 2001 “senza fine di lucro”. Ma da allora ha continuato regolarmente a nominare i vertici della banca, e anche a revocarli. (cambiamo pelo, ma non il vizio). 
  4. La prova? L’attuale sindaco di Siena Franco Ceccuzzi, PD area Margherita, molto amico di Lusi, è stato disarcionato dal suo stesso partito per avere sostituito con una dirigente di palazzo Chigi, Alessandra De Marco, dipartimento Pari Opportunità (udite...udite...), un membro dimissionario della fondazione. Ma alla Margherita appartiene Gabriello Mancini, presidente della Fondazione, ex dirigente della Usl di Poggibonsi, nonché consigliere regionale della Toscana ininterrottamente dal 1991.
  5. Mancini è un fedelissimo di Alberto Monaci, senese, presidente del consiglio regionale toscano. Suo fratello Alfredo, fino a ieri nel Cda e alto dirigente della banca, è stato candidato nella lista Monti. Ed è stato l’altro protagonista della faida contro il sindaco proprio sulle nomine nel Mps.
  6. L’anomalia non è però soltanto formale. Infatti come primo e incontrastato azionista (al secondo posto c’è, guarda caso, l’Unicoop Firenze con il 2,7 %, poi Jp Morgan e Axa con il 2,5) la Fondazione ha sempre preteso i dividendi dalla banca, nonostante l’acquisto di Antonveneta pagata il doppio del suo valore, la vendita di una serie di asset (tra i quali la discesa dal 55 al 37,5% della quota della stessa fondazione) ed un piano industriale da 4.300 tagli.
  7. La magistratura che indaga sull’affare, (ma indaga??), scoprì come sapete, bonifici internazionali (IN NERO), legati all’acquisto di Antonveneta per 17 miliardi di euro. Beppe Grillo aveva parlato di 14 miliardi: si era tenuto basso.
  8. Una fonte interna ha raccontato alla Finanza che i vertici del Mps venivano definiti “la banda del 5 per cento” per le tangenti (IN NERO), che trattenevano sui giri di denaro della banca. La domanda è: a chi sono finiti questi soldi?
Domanda: MPS --> FONDAZIONE --> PD --> FONDI NERI FONDAZIONE --> FONDI NERI PD --> TANGENTI FONDAZIONE --> TANGENTI E FONDI NERI PD --> RESPONSABILE ECONOMICO PD --> FASSINA --> SEGRETARIO DEL PD --> BERSANI

Mi faccio una domanda: sono indagati? Hanno ricevuto avvisi di garanzia? Si sono comunque presentati alle elezioni. Credete sia stato moralmente giusto?
IO SONO CERTO CHE QUESTA CARICATURA DI MAGISTRATURA ARRIVERA' AD UN NULLA DI FATTO.
LA MAFIA POLITICA DL PD, E' DI GRAN LUNGA PIU' POTENTE E PERICOLOSA DI QUELLA DEI CASALESI E DEI CORLEONESI MESSI INSIEME.
CONTINUATE....CONTINUATE....CONTINUATE A VOTARE QUESTA GENTE PER UN'ITALIA MIGLIORE.















 

domenica 29 dicembre 2013

COSI' SCRIVEVA PIER PAOLO PASOLINI NEL 1975.

LA SICILIA: ITALIA NELL'ITALIA. STORIA NELLA STORIA. CI SALVEREMO MAI DA....NOI STESSI?? E NOI PIAZZESI?

"Noi siamo un paese senza memoria. Il che equivale a dire senza storia. L’Italia rimuove il suo passato prossimo, lo perde nell’oblio dell’etere televisivo, ne tiene solo i ricordi, i frammenti che potrebbero farle comodo per le sue contorsioni, per le sue conversioni. Ma l’Italia è un paese circolare, gattopardesco, in cui tutto cambia per restare com’è. In cui tutto scorre per non passare davvero. Se l’Italia avesse cura della sua storia, della sua memoria, si accorgerebbe che i regimi non nascono dal nulla, sono il portato di veleni antichi, di metastasi invincibili, imparerebbe che questo Paese speciale nel vivere alla grande, ma con le pezze al culo, che i suoi vizi sono ciclici, si ripetono incarnati da uomini diversi con lo stesso cinismo, la medesima indifferenza per l’etica, con l’identica allergia alla coerenza, a una tensione morale".

Come stupirsi, leggendo il pensiero di un grande intellettuale come P.P.Pasolini, della nostra endemica capacità di assorbire e subire ogni cosa, con pazienza, con capacità di sopportazione, con una specie di partecipante rassegnazione, che rappresenta al tempo stesso, realtà e paradosso?
Come stupirsi della nostra capacità fanciullesca, di entusiasmarci per ogni effimera forma di novità, che accettiamo per sgomberare la noia di sentirci perfetti ed al di sopra delle misere umane cose?
Come stupirsi, della mancanza di onestà intellettuale di chi ci governa, che accettiamo come inevitabile, ed allo stesso tempo cerchiamo di indicare con discrezione....a bassa voce.....quasi per non disturbare chi ci stà derubando, se non altro, di tutti quei fondamentali punti di riferimento, necessari a noi, ad i nostri figli ed ai nostri nipoti, per apprendere...per imparare....l'osservanza disciplinata e volontaria ed il rispetto per quell'insieme di regole non scritte, che si chiamano ETICA e MORALE?

Si...come stupirci di giudici corrotti, di politici ladri, di preti pedofili, di costituzionalisti che calpestano la costituzione, di banchieri che rubano e vengono salvati dai risparmi della povera gente, di markettari dell'informazione, di imbonitori delle feste delle ex-feste dell'unità, di sindacalisti che andarono a letto con i padroni, mentre oggi non vanno nemmeno più a letto con la moglie (o con il marito....). Come stupirci dei legislatori che aumentano le tasse per acquistare le loro auto blu, che aumentano i carburanti per le loro pensioni d'oro, che amentano l'IVA per coprire i loro bottini?

Come stupirsi, di un'Italia che ancora corre loro dietro, riempiendo le loro "sporte" di voti e di speranze?
Pasolini ce lo disse 39 anni or sono, e non c'era Berlusconi, non c'era Prodi, non c'erano Renzi, Letta ed Alfano.....eppure.....in barba a tutto o a tutti, li abbiamo mantenuti li' con i loro vizi ed i loro privilegi.
Ahhhh...Italia.......ahhhhhh Sicilia.......ed anche la nostra Piazza Armerina.
Tutte e tre uguali. Tutte e tre rovinosamente drogate di rispetto antico, inutile ed immotivato per quei gaglioffi, di ogni ordine e grado, che ci incarnano e ci rappresentano (o presumono di farlo), dicononscendo e calpestando la nostra dignità, con  "...lo stesso cinismo, la medesima indifferenza per l’etica, con l’identica allergia alla coerenza, a una tensione morale.....".
SVEGLIAMOCI. UNA BUONA VOLTA SVEGLIAMOCI.

REPUBBLICA INDIPENDENTE DI PIAZZA ARMERINA. ....E PERCHE' NO?

SALVARONO I COMMERCI, GLI SCAMBI SOCIALI E CULTURALI E LA REALIZZAZIONE DI BUONA PARTE DEL NOSTRO PATRIMONIO ARTISTICO. FURONO LE REPUBBLICHE MARINARE. E' TEMPO DI TORNARE AD ESSERE INDIPENDENTI.

In tempi sostanzialmente analoghi, si dichiararono, picchiando la spada sui tavoli del potere, inderogabilmente ed irreversibilmente indipendenti dalle egemonie Imperiali e Papali, che sempre in condizioni di antagonismo e di sopraffazione reciproci, non permettevano al commercio, alle arti ed agli scambi sociali e culturali, di fiorire, svilupparsi e progredire. Erano località marittime. Godevano quasi sempre, del titolo di Ducati, e delle origini amministrative Longobarde, ereditarono un fisco poco pesante e redistribuito sul territorio, ed estremamente snello, ed ordinamenti legislativi molto semplici, e soprattutto veloci. Il tessuto sociale era composto per lo più da piccoli imprenditori: commercianti, artigiani ed armatori. Dai navigli più leggeri per i trasporti brevi, alle imbarcazioni di grande stazza, che potevano attraversare distanze marittime, decisamente superiori, questo straordinario mix di produttori, trasportatori-spedizionieri, e distributori, tennero a galla, economia, arti e cultura, scienze e medicina. E naturalmente anche e soprattuto le comunicazioni postali e le messaggerie oltre ai trasporti dei passeggeri. Una fitta rete di corrispondenti, depositi, fondaci, magazzini disseminati in tutto il mediterraneo sino alla Spagna ed a Gibilterra e nell'Adriatico, con le relative maestranze e la relativa manodopera, tenne in piedi il tessuto vitale della nostra penisola, che grazie a loro, tenne vivi i rapporti comerciali e gli scambi interculturali con la Spagna, l'Africa, il Medio Oriente, la Turchia, la Grecia ed i paesi Balcani della fascia marittima. In un epoca in cui, dal IX al XV secolo, invece, la bellicosa tenzone, litigiosa e frequente, tra i poteri forti (Papa ed Imperatore), indeboliva ed impoveriva la Penisola intera, le sue città, i suoi comuni e borghi, le sue campagne, sempre più vittime soprattutto nell'entroterra, di soprusi esattoriali e conseguentemente di malattie e carestie, queste repubbliche, tennero abilmente in piedi, il senso stesso della vita. 
IL SENSO STESSO DELLA RAGION DEL VIVERE.
Sovvenzionarono le università come ad esempio Bologna, o la stessa Pisa, o Siena, Arezzo, Parma e Modena, Napoli o Pavia, laddove i commercianti, gli artigiani e gli armatori, mandarono, pagando le rette, in aggiunta a generose donazioni, i propri figli a studiare ed a specializzarsi nelle lingue, nelle scienze matematiche o teologiche, nell'astronomia e nelle scienze di navigazione. Avevano eserciti e "polizia" locale, autonome ed indipendenti. Più volte si difesero con grande coraggio, dai tentativi egemoni dei poteri forti. Erano temute e rispettate. E comunque, decidevano in autonomia, di versare dei tributi ai poteri centrali, ma che erano di gran lunga inferiori a quelli versati anche da città grandi ed importanti, agli erari, che dovendo sovvenzionare guerre continue, dissanguavano le categorie produttive, dei centri urbani e delle campagne sino a stremarle definitivamente.
Noi conosciamo le Repubbliche marinare maggiori: Amalfi, Genova, Pisa e Venezia, ma ve ne furono anche di minori, come ad esempio Ancona, Gaeta, Noli (in Liguria, nata da alcuni addetti ai magazzini genovesi) e la Repubblica Dalmata di Ragusa. 
La Repubblica Indipendente di Barcellona, che contava magazzini e fondaci un po' ovunque in Italia, e soprattutto in Sardegna, strinse forti rapporti con queste Repubbliche. Nacquero banche e compagnie di assicurazioni. 
ERA INCONFUTABILE: I POTERI PICCOLI E SNELLI, ED INDIPENDENTI, FUNZIONAVANO. MENTRE I POTERI FORTI, BUROCRATIZZATI E CENTRALIZZATI, AMMAZZAVANO LA VITA DELLE POPOLAZIONI.
Oggi, viviamo la stessa situazione analoga. Certo, siamo avvantaggiati da una tecnologia, che ci consente di viaggiare su strade ed autostrade, o su ferrovia o per mare od in aereo. Con mezzi di locomozione all'avanguardia. Una mail arriva dall'altro capo del mondo in un attimo. Possiamo eseguire transazioni bancarie, intercontinentali, stando tranquillamente seduti in poltrona. Possiamo gestire trading internazionali per miliardi di dollari od euro, mentre sorseggiamo una bibita, nel salotto di casa. Ma per le popolazioni, resta comunque, in pieno terzo millennio, in piedi il problema della soluzione dei BISOGNI PRIMARI. 
E QUESTO E' VERGOGNOSO.
La logica è la medesima. Sempre la stessa: i poteri forti centralizzati, soffocano, reprimono, dissanguano e stremano i popoli. Distruggono i tessuti produttivi, in questa incessante guerra tra lobby finanziarie e politiche. Sono cambiati i volti e le armi. Ma una piccolissima parte dell'umanità, numericamente insignificante decide di godere di un benessere spropositato, ai danni della quasi totale popolazione mondiale. E per conseguire questo nefasto obbiettivo, non esita a strumetalizzare ed influenzare le masse, per orientarne le scelte politiche, mascherando il tutto, con una parvenza di presunta libertà di scelta individuale. Tra un rotocalco televisivo, una televendita, un talk show ed un festival musicale od una partita di calcio, il messaggio viene introdotto nel nostro organismo. E la politica viene "progettata e costruita", solo per difendere i privilegi dei potenti. E per fare questo, diviene a sua volta CASTA, che legifera e legalizza i propri soprusi. E mentre sino ad una trentina di anni or sono, a farne le spese era soprattutto il cosiddetto terzo mondo, adesso, questo terzo mondo, si estende sempre più, sino alla porta di ingresso delle nostre case. In Italia, in Grecia, in Spagna, Portogallo....e si estenderà sempre più, come già sta accadendo anche in Francia. Ne fanno le spese gli industriali, i commercianti, gli artigiani, gli operatori economici e di conseguenza le maestranze, le manovalanze, gli operai, i tecnici, gli esperti. Si scoraggiano e si demotivano gli studi e le specializzazioni. Ne traggono beneficio, solo i poteri bancari e monetari in genere. Prova ne è, che soprattutto in Europa, le nazioni rimaste indipendenti da questo scempio, da questo impianto di MAFIA FINANZIARIA chiamata UE e dal loro strumento di morte che è la moneta unica, questo insulso feticcio chiamato EURO, che simboleggia la svendita delle dignità Nazionali, e la perdita di libertà conquistate col sangue dei notri avi, ebbene, queste nazioni restate indipendenti da tutto ciò, progrediscono. Le altre, invece, stanno lentamente agonizzando, senza alcuna reale speranza di ripresa. Il tutto con la benedizione di quasi tutti gli organi di informazione, asserviti ai SIGNORI DEL POTERE, ed ai SIGNORI DELLA POLITICA.
BASTA. BASTA. BASTA. NON ESISTE PIU' ALCUNA FORMA DI DEMOCRAZIA.
Basta poteri forti e centrali. Torniamo alle Repubbliche Indipendenti.
Piazza Armerina, ha una forza intrinseca, nel proprio territorio, nella propria ricchezza dovuta al microclima, nel proprio patrimonio artistico culturale. Ma servi di una provincia e di una regione oltre che di uno stato indiscutibilmente parassiti, stà progressivamente morento in una lenta agonia irreversibile. DIFENDIAMO LA NOSTRA INDIPENDENZA.
FONDIAMO LA REPUBBLICA INDIPENDENTE DI PIAZZA ARMERINA.
TORNIAMO ALLA MONETA NAZIONALE, ED ALLA INDIPENDENZA FISCALE.

RISCATTIAMO IL NOSTRO PASSATO PER COSTRUIRE IL NOSTRO FUTURO.