sabato 11 gennaio 2014

UNA ELETTA SCHIERA DI TUTTOLOGI CHE SOSTENGONO ANCORA L'EURO, MA.......


PURTROPPO SONO SEMPRE DI PIU' I PREMI NOBEL PER L'ECONOMIA, CHE BOCCIANO LA MONETA UNICA.

Mentre il Governo dell'INCIUCIO, servo e genuflesso ai poteri ed alle lobby internazionali, difende e sostiene la moneta unica, sono sempre di più i grandi economisti mondiali  che bocciano il progetto della moneta unica. Non ha funzionato. Non può essere sostenuto. Ha portato molti paesi europei sul baratro della bancarotta e del default. E mentre in Grecia, ci si assale per la strada per un filone di pane, molti come me, aspettano che il M5S attarverso Beppe Grillo, si esprima molto chiaramente sulla posizione da prendere. Purtroppo passa il tempo e la posizione resta fumosa, ambigua e attendista. Secondo me invece, potrebbe essere un grande cavallo di battaglia dire al proprio elettorato: FUORI DALL'EUROPA, INSIDACABILMENTE, INEQUIVOCABILMENTE, IMMEDIATAMENTE.
Sono ormai 7 i premi nobel che "azzerano" l'euro targato MERKEL !!!

69° POSTO PER LIBERTA' DI INFORMAZIONE. 73° POSTO PER FACILITA' DI FARE IMPRESA

L'ITALIA, IN CADUTA. PER INFORMAZIONE E LIBERA IMPRESA, SIAMO DIETRO PAESI CHIAMATI TRADIZIONALMENTE 3° MONDO.


L'Italia è un Paese costellato da miriadi di Pmi, ma chi si reinventa imprenditore non ha vita facile, poiché l'iter è uno dei più lunghi al mondo e gli ostacoli burocratici senza fine. Lo rivela il Rapporto 'Doing Business Italia 2013' redatto dalla Banca Mondiale e dall'International Finance Corporation (IFC), che pone l'Italia solo al 73mo posto per la facilità di fare impresa. Lo studio prende in considerazione 185 Paesi, fra i quali si conferma in vetta Singapore ed all'ultimo posto la Repubblica centro Africana. 
Il rapporto prende in considerazione tredici città e cinque porti, classificandoli in base ad una serie di indicatori, quali la facilità di avviare una impresa, i trasferimenti di proprietà, i permessi edilizi, la soluzione di dispute commerciali e il commercio transfrontaliero. 
Il quadro che viene fuori per l'Italia non è dei migliori, perché si rileva che chi decide di avviare un'impresa è costretto a confrontarsi con lungaggini burocratiche, iter lunghi, inefficienti e costosi, sua per quanto concerne i permessi edilizi che la risoluzione di eventuali dispute commerciali.
Ovviamente, vi sono anche profonde differenze fra le varie città italiane, ad esempio l'avvio di una impresa è più facile a Padova o a Catanzaro, mentre per quanto concerne l'export Genova è al top. Un dato comune emerge nelle varie città ed è l'elevato costo dell'avviare un'impresa, ma una larga fetta di questo costo (70%) è rappresentato dalle spese notarili. 
Naturalmente sulla posizione in classifica dell'Italia, pesa un meridione, in forte ritardo sotto il profilo delle infrastrutture, della legalità, del PIL e del reddito pro capite. Ma l'Italia è una ed indivisibile, quindi, nonostante gli ottimi risultati del Centro Nord, lo score complessivo è penoso.
Per quanto rigiarda l'informazione, vi rimando con il link sottostante al redazionale del Blog di Pino Maniscalco.