sabato 1 dicembre 2012

DOMENICA POLITICAMENTE INTENSA

Domani, il Movimento 5 stelle Regionale, si riunisce a Gela. E da lunedi 3 dicembre a giovedi 6 si svolgeranno in tutta Italia on-line le primarie del movimento. 

Nel frattempo, il popolo del PD, fà finta di partecipare al cambiamento, ma la macchina della storia, inesorabilmente ha già deciso.

Domani, il Movimento 5 stelle si riunisce a Gela, per pianificare l'attività politica dei prossimi mesi. Molti punti all'ordine del giorno. La definizione di ruoli e competenze. L'analisi di questi primi giorni di attività all'ARS. Il nuovo profilo del deputato regionale, che mette finalmente in soffitta, quello dell'onorevole. L'organizzazione dei comitati provinciali. la definizione delle aree tematiche per lo sviluppo dei programmi e delle nuove proposte. Le elezioni politiche del 2013.
E le primarie del movimento 5 stelle. Certo...non ne parla nessuno. Si svolgeranno on line, come è ormai nella consueta tradizione (mio Dio....parlare di tradizione, in 5 stelle, sembra quasi blasfemo...ma tant'è...), del Movimento. 
Le votazioni per i Candidati al Parlamento si terranno da lunedì 3/12/12 a giovedì 6/12/12 dalle 10.00 alle 17.00 di ogni giorno. Da lunedì sarà presente sul portale del MoVimento 5 Stelle
e sul Blog beppegrillo.it il link che porterà all’area del voto, gli aventi diritto.
Per accedere all’area delle votazioni, gli attivisti dovranno usare l’email e la password che utilizzano in genere per effettuare il login al portale del Movimento 5 Stelle.
Che considerazione fare? Beh.....le primarie del movimento 5 stelle, discrete, economiche e gratuite, e forse per questo, del tutto ignorate dalla stampa e dalle TV, saranno un'altro esempio e dimostrazione reale, di come non serve spettacolarizzare, un voto per la preferenza ad un leader, quando, invece, grazie alla tecnologia che usiamo tutti i giorni, indifferentemente dall'età e dall'estrazione sociale e culturale di ognuno di noi, possiamo in 3 giorni eleggere tutti i candidati d'Italia....regione per regione, provincia per provincia. 
TUTTI I CANDIDATI, avete letto bene. Il movimento 5 stelle, ha disintegrato il "porcellum". 
Nessun diktat dall'alto. Nessuna candidatura imposta. Questo succede nei partiti vecchi e polverosi. Questo faranno Renzi o Bersani (dipende da chi vincerà), la stessa cosa che farà il leader del centro destra, ammesso che facciano le primarie per eleggere un leader.
Imporranno le liste ai propri elettori. Ed il Movimento 5 stelle sarebbe anti politica ed anti democratico? beh.....meglio così. 
Ci vedremo e ci misureremo in parlamento: e sarà un VERO PIACERE!!!

ANCORA SU: VOLTI, SMORFIE MISERIE E FORCHE

Il testo in 2 lingue, di Le jourmal de la photographie.

Di seguito, riporto il testo che ha accompagnato sulla rivista, il servizio di Mario Noto, come richiestomi dall'amico Giuseppe Di Vita, per completezza dell'informazione.


ITALY - Faces of Piazza

Photos: Mario Noto

Italy, Piazza Armerina: like one of Italo Calvino's Invisible Cities, a non-place. A town which, because of its name, most Italians still mistake for a square (that's what Piazza means). A village in the heart of Sicily doomed by its own name to an existential limbo, a chronicized crisis of identity. To which the problems of every village in the island add up: unemployment, degradation, the sensation of having been left behind by the rest of the country, the resulting fatalism. All of this seems to contribute to a general distress which is higher among the people of Piazza than in the average Sicilian: we see it in the faces of those Piazzesi who finally gave up to it, becoming its prey to the point of losing sanity. Faces which seem to ask, rather than for help, to simply be recognized as human.

Italia, volti di Piazza.
Piazza Armerina come una delle Città Invisibili di Italo Calvino, un non-luogo. Una città che, a causa del suo nome, è ancora spesso presa dalla maggior parte degli italiani per un posto (che è ciò che significa "piazza"). Un villaggio nel cuore della Sicilia condannato questo cognome crudele di rimanere nel limbo, a sperimentare una crisi cronica di identità. Quali sono sovrapposte per tutti i problemi in ogni villaggio dell'isola, la disoccupazione, il declino, la sensazione di essere stato lasciato dal resto del paese, e il fatalismo che segue. Tutto questo contribuisce a creare un senso di disagio generalizzato più importante per le persone a Piazza del resto della Sicilia che vediamo sui volti di questi Piazzesi, che di loro sono in modo permanente se assecondato, a volte fino al punto di perdere ragione. Volti che sembrano richiedere, piuttosto che aiutare, solo di essere riconosciuti come umani"

GRAVISSIMA INDIFFERENZA SU UN PROBLEMA DRAMMATICO

agostinosella e/o architettodidio: MUOS di Niscemi. Il consiglio comunale di Piazza d...: Cari consiglieri comunali piazzesi, a  25 km in linea d'aria dalla nostra città, hanno installato 41 antenne installate ad altissima f...

VOLTI, SMORFIE MISERIE E FORCHE

Mario Noto: un urlo digitale che scuote le coscienze, o scatena solo le "lingue"?

Le foto di volti inquietanti, grinzosi, sdentati, forti, segnati dal tempo, dalle sofferenze, dal vizio. Sullo sfondo il bello ed il brutto di Piazza Armerina.

Un articolo di "Le journal de la Photographie", che fà da contorno citando i "non luoghi" di Italo Calvino, e le coscienze piazzesi "insorgono". Articolo, che in molti sospettano, sia stato scritto proprio dall'artista dell'obbiettivo.
Ci si interroga.....ci si indigna: "Piazza non è così. Piazza non è questo."
Certo....è vero....ma è anche questo. E "questo" si trova anche altrove. Gente emarginata. Volti che sanno di impenetrabilità culturale, intellettuale. Campioni di immagini, più adatti ad uno studio "antropologico", sulla ricerca dell'anello mancante della catena evolutiva di Charles Darwin, che a descrivere una società, quella di Piazza Armerina, fatta di bellezze, (anche umane naturalmente), di intelligenze, di stimoli, di arte cultura e sensibilità.
Ma si sà....gli artisti, a volte, con degli eccessi, e con delle immagini crude e dure, che ti colpiscono violentemente allo stomaco come un pugno, vogliono scuotere le coscienze....suscitare il dibattito, stimolare reazioni....affrancare le menti dall'apatia e dalla rassegnazione, imperanti (...e Piazza Armerina, ne è ricchissima) e dominanti.
Non sò se sia giusto. Oliviero Toscano sbatte sui cartelloni pubblicitari, problemi come anoressia, cancro, tortura, violenza sui deboli.....indigna....ma fà discutere. 
Penso ai film di Ciprì e Maresco. Li ricordate? Storie grottesche sullo sfondo di una società ai limiti dell'incubo. 
Estreme rappresentazioni delle miserie umane e sociali raccapriccianti. Una Palermo devastata dal brutto. Bene....facevano riflettere. Palermo non è quella. Ma è anche quella. Il Brasile è il calcio, ed il carnevale, ma è anche favelas e sfruttamento minorile della prostituzione e della droga. 
Ci siamo indignati culturalmente per anni, perchè la famiglia Italiana nella pubblicità era composta da mamma e papà che erano mastro Lindo e l'olandesina, ed i figli, Calimero e Kinder Pinguì, che mangiavano Ferrero Rochet, sorseggiando Glen Grant. "La famiglia Italiana è un'altra cosa", urlavamo...
Forse Mario Noto, ha voluto fare questo: indignare e fare discutere. Chissà che di tutta questa energia scatenata, se ne possa conservare tutti, almeno un pò, e che ci si possa poi indignare ogni giorno, su tutto quello che davvero non funziona, ed è sotto i nostri occhi: emarginazione, sporcizia, indifferenza, rassegnazione e crisi di identità....e chi più ne ha metta....
I problemi veri sono quelli....quelli che rovinano la nostra immagine. Le provocazioni artistiche accettiamole come piccole grandi sfide, per crescere, migliorare ed ottenere un riscatto che meritiamo, ma che sembra così lontano dal realizzarsi.

NAPOLI-PIAZZA ARMERINA E RITORNO: UN CUORE DIVISO TRA STORIA, BELLEZZE E MACERIE.

Un viaggio di lavoro, veloce, a Napoli. Il rientro. Il non poterne più.

Poco più di 700 chilometri, attraverso un'Italia, che sebbene sia comunque "Italia", si contende localmente, a vario titolo, l'appellativo di Italia 3 o Italia 4.
Mi domando: quante Italie ci sono? E quante se ne percepiscono? E quanto tempo ancora resisteranno? Io potrei dire, vivendo in Sicilia, ormai da poco meno di 30 anni, che anche qui, In Sicilia, esiste una Sicilia 1 (quella metropolitana, per quanto il termine sia un semplice eufemismo), una Sicilia 2 (quella delle città intermedie, come Siracusa, Ragusa, Messina) ed una Sicilia 3, le nostre provincie di Enna e Caltanissetta, così simili tutte, alle descrizioni di Enzo Russo, in "Nato in Sicilia".
Ed è proprio tra una Italia 3 ed una Sicilia 3 che si snodano questi 700 chilometri maledetti, che mi dividono il cuore. Tra l'idea di una vita possibile, ideale e stupenda, e la constatazione quotidiana di una esistenza quotidiana, dove il "semplicemente normale" è "assolutamente eccezionale". Dove ciò che altrove è "realtà" qui non costituisce nemmeno un "sogno", bensì un "miraggio".
La lotta quotidiana, che ormai ritengo persa in partenza e definitivamente, che potrebbe e dovrebbe portare ad una rivoluzione culturale: l'educazione, l'amor proprio, il rispetto, il SENSO CIVICO, l'amore vero per ogni centimetro quadrato della propria città.
La delusione quotidiana, per il senso di sopportazione, e rassegnazione quasi irritante, da parte dell'opinione pubblica, della cosiddetta "gente", che passa, osserva e tira dritto, tanto cos'altro potrebbe fare.
E non stò qui ad elencare pregi e e gli scempi, di due posti così diversi e così simili come Napoli e Piazza Armerina: storia e cultura, immondizia e volgarità, paesaggio e maleducazione, paradiso ed inferno, sotto lo stesso cielo e  ODIO ed "ammore...'ngopp' e' discese e' sott' a' luna...che è semp' ammore".
Ma è ancora Amore?? Quale Amore? E poi.....può bastare? Ci può bastare? 
Il rimpianto per la bellezza che Dio ha regalato. Che i nostri avi, ci hanno lasciato. La bellezza del paesaggio, della storia, dei monumenti. Bellezza deturpata, svilita, violentata.
E la differenza sostanziale di due caratteri diversi: la consapevole strafottenza, o strafottente consapevolezza (fate voi) dei Napoletani, e la falsa ed ipocrita indignazione permalosa ed il campanilismo inutile dei Piazzesi, ma la medesima stessa incapacità di cambiare, di dare una svolta, di abbandonare definitivamente le brutte abitudini.
Ma la constatazione peggiore....la considerazione più brutta, quella più amara: noi uomini e donne del Sud, accomunati in un quindicennio di età compresa tra i 45 ed i 60 anni. Una generazione di intenti e promesse mancate. Di volere spaccare il mondo per migliorarlo, ed averlo "spaccato e basta". Una generazione di distruzione senza costrutto alcuno.
Cari amici ed amiche coetanei, molto semplicemente e sinteticamente: abbiamo ereditato un mondo decisamente imperfetto, ed assolutamente migliorabile. Siamo seri: lo abbiamo definitivamente peggiorato, forse....irrimediabilmente. I nostri padri verso di noi, hanno responsabilità enormi. Noi verso i nostri figli le abbiamo trasformate in "responsabilità insostenibili". Siamo stati PESSIMI.
ABBIAMO MISERAMENTE F A L L I TO !! 

martedì 27 novembre 2012

Ci stiamo «mangiando» la Terra

Consumati pro capite ogni giorno 29 chili di suolo; 2,2 tonnellate di acqua e 4,1 litri di gasolio.

Sono 29 chili di suolo, 2,2 tonnellate di acqua e 4,1 litri di gasolio: ecco il pasto quotidiano del consumatore medio. È l’analisi presentata da Julian Cribb, un veterano della comunicazione scientifica, a una conferenza dell’Accademia australiana di scienze a Canberra. È una quantità di risorse incredibile e inaspettata, dunque, quella che ogni persona mediamente consumerebbe ogni giorno sotto forma di cibo. Risorse che sono sempre meno rimpiazzabili e rinnovabili.
Pensate che si producono e si consumano 21 milioni di tonnellate di carne bovina ogni anno. Per allevare questi animali che poi vengono macellati per il fabbisogno richiesto, si impiega il 70% dell'acqua consumata nel mondo.
7 MILIARDI DI PERSONE - Moltiplicando le cifre per 7 miliardi di persone, la quantità di pianeta divorata globalmente ogni giorno assume proporzioni gigantesche. «Prendiamo il suolo: secondo la Fao, la metà del pianeta è già degradato, e la Terra sta perdendo dai 75 ai 100 miliardi di tonnellate del suo strato superficiale ogni anno, che principalmente finisce in mare», ha dichiarato Cribb. «E il terreno impiega migliaia di anni a formarsi». Similmente critica è la situazione dell’acqua dolce, con più di 4 mila chilometri cubi d’acqua estratta ogni anno dal sottosuolo, con metodi in grande parte non sostenibili. Infine il petrolio: una grave crisi si avvicina, secondo l’autore australiano, dato che la produzione dell’industria automobilistica mondiale cresce 8-10 volte più rapidamente di quella del petrolio: siccome la produzione di cibo richiede il 30 per cento dell’uso globale di energia, l’impatto potrebbe essere enorme.
PUNTO DI NON RITORNO - L’impatto degli shock provocati dal raggiungimento di punti di non ritorno rispetto alla sostenibilità di alcuni sistemi-chiave è oggetto della discussione tra scienziati riuniti nella Seconda conferenza australiana Earth System Outlook, che si tiene questa settimana in concomitanza con il debutto della conferenza delle Nazioni Unite di Doha sui cambiamenti climatici. Gli scienziati analizzano alcune «bombe a orologeria» innescate dall’attività umana nell’attuale era storica, che alcuni hanno battezzato «Antropocene». Un aspetto critico è la perenne disconnessione tra la scienza del clima e la società. Secondo Cribb, per quanto riguarda il sistema-cibo globale, il punto di non ritorno nella crisi sarà raggiunto entro il prossimo mezzo secolo, a meno che cambiamenti radicali non vengano introdotti nell’agricoltura industriale, nelle città e nella dieta dei cittadini del mondo. Ciò dipenderebbe dalla sincronicità della penuria delle risorse che si verrebbe a creare.
VERSO UNA DIETA CREATIVA – C’è ancora tempo per cambiare, ma l’azione deve essere rapida e universale. Cribb lo ha sostenuto anche nel suo ultimo libro, The Coming Famine: the global food crisis and how we can avoid it, pubblicato nel 2010, che, oltre al cambiamento climatico e altri fattori quali la dipendenza da combustibili e l’allevamento industriale, puntava il dito specialmente contro la crescita mondiale della popolazione e il sovraconsumo. Alcuni esempi di opportunità per un cambiamento di rotta nel sistema-cibo mondiale sarebbero per esempio la crescita del 300 per cento dell’acquacoltura, il massiccio sviluppo della coltivazione delle alghe per la produzione di cibo, combustibile e plastiche, la crescita dell’agricoltura urbana e la diversificazione delle colture. «Ci sono 25 mila piante commestibili sul pianeta Terra, e il 99 per cento di esse sono sconosciute alla maggior parte della popolazione», ha concluso Cribb, quindi non abbiamo ancora esplorato il potenziale alimentare del nostro pianeta. Sarà un’epoca di eccitante scoperta di diete nuove, salutari, interessanti e sostenibili».
Carola Traverso Saibante

lunedì 26 novembre 2012

Tornando dal campo MUOS

Uno spettacolare paesaggio, abbastanza deturpato. Che è ciò che si vede. Ciò che non si vede è ancora peggio.

Dopo avere superato alcune barriere, avere percorso delle strade per le quali le ruspe hanno allargato sentieri divelto alberi, sulla via del ritorno, alcune considerazioni di Antonio Venturino. Siamo in compagnia di Guglielmo Panebianco. Ci fà da guida, e ci racconta molte storie davvero interessanti.

UNA GIORNATA NEL MICRO ONDE DEL MUOS A NISCEMI

41 antenne, come lance rivolte verso il cielo. Un immenso forno a microonde, nel quale friggono i cervellini di tutti. Per lo meno fino a Messina. E la Sicilia dorme....ignora. Non si scompone. Pazzesco......... !!!

Già sarebbe grave pensare che qualcosa di dannoso che riguarda gli altri, in qualche modo non ci riguardi. Immaginiamo, se invece, la cosa riguarda anche noi, ma noi, non facciamo assolutamente nulla per impedirlo. O per ignoranza, o per pigrizia. O peggio ancora: per interesse. Il mostro MUOS di Niscemi, riguarda anche Piazza Armerina, riguarda Nicosia, crea interferenze all'aereoporto di Fontanarossa. Eppure qualche centinaio di persone presenti. Pochi coraggiosi, poi, che picchettano la zona, dormendo nelle tende. Il resto della Sicilia ignora. Il resto della Sicilia stà Muta. 
Cosa vogliamo fare?? Una Pasquasia 2? Cosa vogliamo aspettare, per incazzarci davvero? Di vedere morire i nostri figli di leucemia? La battaglia continuerà all'ARS, e dalla nostra, dovremmo avere, almeno dalle promesse fatte, il Presidente Crocetta. E credetemi: la definizione "dalla nostra parte", è la più stupida possibile. Perchè in questo caso, parliamo dell'interesse alla salute di tutti i Siciliani. Di quei Siciliani che protestano, che manifestano, che lottano, che si spendono, che controllano, che creano qualche piccolo impedimento. Qualcuno dice che c'è modo di affrontare questa battaglia legalmente. C'è chi dice che la battaglia sarà anche della politica. Certo è che il MOVIMENTO 5 STELLE era presente. Quasi in massa. Degli altri deputati (PD, PDL, UDC, etc etc....) nemmeno l'ombra, almeno oggi.
Io lo spero, che si possa in tempi brevi risolvere la cosa, revocando tutti i permessi. Spero che si possa risolvere politicamente, come oggi comunicato negli intenti del consiglio comunale straordinario di Niscemi,  che si è tenuto tra la gente, con un megafono.
Altrimenti CI ARRABBIAMO AMERICANS!!!!