domenica 20 gennaio 2013

Erano gli anni 80. A PIAZZA SBARCAVA IL JAZZ. NASCEVA IL BLACK-BOX

I mitici fratelli Navarra, GIUSEPPE E NINNI, rientravano da Milano, dopo anni di esperienze musicali. Insieme a Vittorio e Filippo, fondarono il locale che cambiò per sempre la musica a Piazza Armerina.

Si, erano gli anni '80. I miei amici di sempre, Ninni e Giuseppe Navarra, tornarono da Milano. Dopo anni di gavetta e musica, in giro per l'europa. Suonando di tutto. Studiando musica con grandi artisti. Portarono l'esperienza del mitico CAPOLINEA, dei Navigli Milanesi. Presero la vecchia discoteca "number one", ed insieme a Vittorio Battacchi e Filippo Manuella, la trasformarono in un locale Hi-Tech, "really live". Da vivere con la musica, con il Piano Bar, con la disco music. Il tutto condito ed accompagnato dalle note colorate della fantastica "cuisine" di Angelo treno, e da un ottimo American Bar. Un paradiso, ma con tanto colore da "inferno".
Non sò perchè, un giorno lo chiederò ai diretti interessati, lo battezzarono "Black Box".
Ed il Black Box, con le dovute diversità, stà a Piazza Armerina, come lo storico Birdland, negli anni 50 stette per New York. La stessa rivoluzione culturale. una delle poche che è sopravvissuta qui a Piazza. Una scatola nera, dalla quale per anni, si sprigionarono sonorità molto diverse da quelle alle quali eravamo abituati. Signori: a Piazza Armerina, sbarcava il Jazz, e non se ne sarebbe andato mai più.
Fui invitato dai fratelloni, e da Maurizio Prestifilippo, a scrivere le recensioni degli spettacoli, su Orizzonti. Non avevo esperienza. Non avevo mai scritto di musica. E poi su un giornale. Ma non fù difficile. Stando tra i tavolini del Black Box, mentre gli artisti si esibivano, sentendo le forti vibrazioni del jazz, osservando gli sguardi dei visitatori, attenti ed eccitati, non poteva, un cuore napoletano, restare permeato da tanta emozione. Rimanere estraneo a tanto sentimento. Session fantastiche. I musicisti del Brass di Catania: Nello Toscano, Pucci Nicosia, Paul Rodberg. Il concerto di esordio, con il Trio Amato, i tre fratelli di Canicattini Bagni, che adesso organizzano una splendida rassegna estiva di jazz, tra le migliori in Sicilia. Al Black Box, il  jazz non lo ascoltavi. Lo vivevi. Ti esplodeva dentro. Il sax, ti graffiava la pelle, le sezioni ritmiche ti facevano battere i tamburi del cuore. La chitarra ti devastava l'anima. C'era passione. C'era sensualità. Assaporavi il sapore indefinibile della libertà. 
<<Ci si vede al "Black">>. Ormai era diventata una istituzione di vita. 
Ritrovarci lì il venerdi sera, ti faceva venire l'ansia positiva, sin dalla sera prima. Dopo il concerto, le interviste. Ricordo perfettamente i tanti e tanti, che intervistai, all'inizio un pò timidamente poi, pian piano in maniera sempre più spavalda.
Vorrei nominarli tutti. Impossibile. Furono tanti. Ma non dimenticherò mai le interviste ad Hannibal Marvin Peterson (trombettista di Gil Evans), Charles Tolliver, Franco Cerri (famoso uomo in ammollo.....), il compianto Massimo Urbani. E poi, Pietro Tonolo, Paolo Fresu, Enrico Rava, Giulio Capiozzo, Fabio Mariani che si esibì con due band diverse. Irio de Paula, straordinario. Massimo Greco, Paul Rodberg. I siciliani: Gianni Gebbia, i Latinero di Claudio Cusmano...insomma.....davvero belle serate. 
Bei concerti. E quanti splendidi dopo concerto. 
Locale chiuso, e fino alle prime luci dell'alba, noi con gli artisti, mentre si cenava, a parlare di musica, delle loro esperienze, delle storie che ci arrivavano dai grandi locali Italiani e stranieri.
Storie strane, storie divertenti. Testimonianze di vita degli artisti.
E come dimenticare il grandissimo James Senese, che al "Black", portò il suo LP "Il Passo del Gigante", con una interpretazione di Na-MI-Na (Napoli-Milano-Napoli), che era nel 33 di Tullio De Piscopo, ma che lui volle comunque interpretare. E poi tutti a casa di Pino Diana, in campagna. A bere, mangiare e divertirci, ed a farci raccontare, come mai non andasse più d'accordo con Pino Daniele. Ed io, immaginate: godevo respirando.
Altri tempi, altre storie....altri entusiasmi e tanta sana e giovanile incoscienza.
C'era sempre una storia da raccontare, una lacrima da asciugare ed una bocca da baciare.
Tra note struggenti, nuvole di fumo, e odore di whisky, rum e cachaca.

10 commenti:

  1. Caro Max, grazie per ricordare con tanto entusiasmo quegli anni stellari che resteranno per sempre nel cuore dei tanti che con noi hanno condiviso emozioni e sapori fino ad allora sconosciuti ai più. Il nome Black Box mi venne alla mente semplicemente perchè il nero era il colore dominante dell'ambiente quindi fisicamente, ci ospitava una scatola nera che, come sugli aerei, conteneva risposte, nel nostro caso, all'enorme domanda di uno spazio di intrattenimento notturno di qualità con una cura e un'attenzione speciali anche al "Food & Beverage". Un'idea innovativa per i tempi che credo sia stata un input che ha marcato positivamente le inziative che poi si sono succedute in questa linea, come l'Highlander, il Frutto Proibito, il Fogher, solo per ricordare e citare alcuni dei locali pubblici armerini che oggi eccellono per la loro qualità.

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  2. e radio 1 e radio antani?

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    1. Radio libere armerine anni 76-82: Radio Delta International, Radio Club Armerina, Radio Uno, Rdio Antani....poi Radio Mosaici.

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    2. Cari visitatori anonimi, intanto benvenuti. Se poi aveste piacere di scrivere un redazionale sulle esperienze delle prime radio libere, sarei lieto di pubblicare notizie, curiosità ed aneddoti. I giovani di oggi non possono immaginare quale atteggiamento pionieristico ebbero quelle radio...ed i primi Dj.....che momenti di vita e che esperienze effervescenti che furono. Per cui, se volete dare il vostro contributo, siete i benvenuti.

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  3. Giuseppe, speravo che l'articolo ti piacesse. Lo speravo proprio. Così come spero e mi auguro di rivederti ben presto sulla scena musicale "locale". Naturalmente "locale" è un modo di dire. La musica non ha confini, e voi con il "Black" ne deste ampia dimostrazione. Un abbraccio fraterno, ed a presto.
    Per l'anonimo, le radio furono un momento stupendo, e lo furono per anni, ma io, che allora pendolavo da Napoli a Piazza, le ho vissute meno intensamente. Se vuoi scrivere qualunque cosa a proposito, sarò lietissimo di pubblicarti. Ciao, anche se non sò chi sei.

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  4. Caro Max come potrebbe non piacermi il tuo pubblico ricordo e apprezzamento di qualcosa che resterà sempre nel mio cuore come il "Black"? Mi piace anche ricordare con l'Anonimo (perchè non firmarsi?) il periodo delle radio libere che è stato così importante anche per me come cofondatore e conduttore di Radio Delta che fù ,e qualcuno lo ricorderà, la prima radio libera di Piazza Armerina e "culla mediatica" di alcuni dei nostri attuali ottimi cronisti e giornalisti armerini come Nicola Lo Iacono e credo di ricordare anche Maurizio Prestifilippo. In cuanto a un mio ritorno sulle scene musicali potrebbe forse essere incoraggiato se tu ti animassi a parteciparvi. Un grande abbraccio e ancora complimenti per il tuo blog.

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    1. Ulteriore motivo per animarmi....a presto caro amico e grazie per i tuoi complimenti.

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  5. Era il lontano 5 ottobre 1986, Milano.
    Ho incontrato Ninni a casa di mia sorella per un dopo cena. Parlando gli dissi: ma tu che cavolo fai ancora qui? sai a Piazza il Number One (mitica discoteca degli anni 70 della famiglia Arena)è in vendita... lui fece ( assieme a Giuseppe, Vittorio e Filippo) il Black Box. Io partii per insegnare a Milano.
    Totò Trumino

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  6. Gli anni più belli della mia vita,una lacrimuccia mi solca il viso!

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  7. Torna con uno spettacolo comico Francesco Salvi: sarà l’11 Febbraio al Teatro Nazionale. Sono in vendita i biglietti per lo spettacolo "Frugo nei frigo": http://biglietti.teatronazionale.it/ticketshop/webticket/selectseat?eventId=1664

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