sabato 1 dicembre 2012

ANCORA SU: VOLTI, SMORFIE MISERIE E FORCHE

Il testo in 2 lingue, di Le jourmal de la photographie.

Di seguito, riporto il testo che ha accompagnato sulla rivista, il servizio di Mario Noto, come richiestomi dall'amico Giuseppe Di Vita, per completezza dell'informazione.


ITALY - Faces of Piazza

Photos: Mario Noto

Italy, Piazza Armerina: like one of Italo Calvino's Invisible Cities, a non-place. A town which, because of its name, most Italians still mistake for a square (that's what Piazza means). A village in the heart of Sicily doomed by its own name to an existential limbo, a chronicized crisis of identity. To which the problems of every village in the island add up: unemployment, degradation, the sensation of having been left behind by the rest of the country, the resulting fatalism. All of this seems to contribute to a general distress which is higher among the people of Piazza than in the average Sicilian: we see it in the faces of those Piazzesi who finally gave up to it, becoming its prey to the point of losing sanity. Faces which seem to ask, rather than for help, to simply be recognized as human.

Italia, volti di Piazza.
Piazza Armerina come una delle Città Invisibili di Italo Calvino, un non-luogo. Una città che, a causa del suo nome, è ancora spesso presa dalla maggior parte degli italiani per un posto (che è ciò che significa "piazza"). Un villaggio nel cuore della Sicilia condannato questo cognome crudele di rimanere nel limbo, a sperimentare una crisi cronica di identità. Quali sono sovrapposte per tutti i problemi in ogni villaggio dell'isola, la disoccupazione, il declino, la sensazione di essere stato lasciato dal resto del paese, e il fatalismo che segue. Tutto questo contribuisce a creare un senso di disagio generalizzato più importante per le persone a Piazza del resto della Sicilia che vediamo sui volti di questi Piazzesi, che di loro sono in modo permanente se assecondato, a volte fino al punto di perdere ragione. Volti che sembrano richiedere, piuttosto che aiutare, solo di essere riconosciuti come umani"

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