
Il comitato Alemanno parla di notizie gravissime e aggiunge: «Se fosse vero sarebbe una delle pagine più incresciose della storia politica romana che coinvolge la sinistra. Marino ne tragga le conseguenze e ritiri la sua candidatura».
Di fatto, due dei tre collaboratori impegnati per un periodo di tempo che va oltre l’occasionale, appaiono come fantasmi: teoricamente lavorano perché hanno un contratto ma i loro compensi finiscono altrove. Firmano quietanze di pagamento e ricevono assegni ma non li incassano mai. Ogni check viene girato sempre e solamente al signor Carlo P. il quale poi provvede ad incassarlo. A legare Carlo P. alla onlus è un contratto stipulato in data 1 marzo 2012, firmato da Ignazio Marino. Da quel giorno il tecnico informatico lavora per l’associazione e riceve un compenso che nel 2012 è stato pari a 3276 euro. Forse un po’ poco per chi è stato in missione in Francia per frequentare un corso per imparare la tecnica di installazione delle parabole satellitari e poi anche in Congo, dove la Imagine sta realizzando un ospedale.
In tutta la vicenda la prima voce ufficiale è quella dell’avvocato Massimo Scaringella che assiste il signor Carlo P.: “Il mio cliente è evidente che in tutta questa vicenda è una vittima. La ricostruzione configura alcuni comportamenti dei quali risponderemo qualora ci venisse richiesto. Sono giorni che il mio assistito riceve pressioni per questa vicenda”.
E Carlo P. raggiunto telefonicamente da Affaritaliani.it conferma la bontà dei documenti. Dunque il dossier c’è e la campagna elettorale già velenosa, si trasforma all’ultimo sangue.
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