venerdì 29 marzo 2013

QUANTE VERITA' ORMAI SFUGGONO AL CONTROLLO DELLA SINISTRA COMUNISTA

UN'ALTRA TERRIBILE STORIA DI VIOLENZA E SEVIZIE. ED ANCORA QUALCUNO CANTA "O BELLA CIAO" !!


Ieri 28 Marzo 2013, è stato riconosciuto MARTIRE, Rolando Maria Rivi (San Valentino, 7 gennaio 1931 – Monchio, 13 aprile 1945), un seminarista cattolico, vittima dei partigiani comunisti durante la seconda guerra mondiale, a soli 14 anni.
Il 10 aprile 1945 fu preso da un gruppo di partigiani comunisti che costrinsero il ragazzo quattordicenne a seguirli nella boscaglia e, dopo tre giorni di percosse, umiliazioni e sevizie, questi eroici difensori della libertà, lo uccisero a colpi di pistola in un bosco di Piane di Monchio, frazione di Palagano. Seguendo le indicazioni di alcuni partigiani, comprese quelle dello stesso assassino, la sera del 14 aprile Roberto Rivi e don Alberto Camellini, curato di San Valentino, ne ritrovarono la salma che presentava il volto coperto di lividi, il corpo martoriato e le due ferite mortali, una alla tempia sinistra e l’altra all'altezza del cuore. L'indomani lo trasportarono a Monchio, dove ebbe esequie e sepoltura cristiane.

Bene, c'è ancora qualcuno che vuole incensare quella razza "controversa" che risponde al nome di "PARTIGIANI" o continuare a dare un nobile significato alla parola "RESISTENZA"?
O qualcuno, che ancora vuole dire che Giampaolo Pansa, in "Sconosciuto 45" e "La Grande Bugia", ha raccontato solo frottole? Oltre 20 mila esecuzioni sommarie tra il '44 ed il '47. I tribunali partigiani ebbero molto lavoro. Si consumarono vendette, spesso personali, in nome di una non meglio identificata pulizia morale, da parte di PURI, contro IMPURI.
La cultura comunista. ha derubato e defraudato l'Italia, di tali e tante verità storiche, che se ne è perso il conto. E le conseguenze, ancora le paghiamo oggi. A chi credete che dobbiamo, in politica, ancora oggi, questo clima di odio, di vendetta, che questi fanatici, si tramandano di padre in figlio? Proprio alle farneticanti trasfigurazioni e mistificazioni della verità della nostra storia. Ancora oggi, per esempio, il 25 aprile ed il 1° maggio sono feste nazionali, ma da sempre, di esclusivo appannaggio di questa razza urlante, becera ed ignorante.

Auguriamoci che presto, la cultura "non cultura" di sinistra sia definitivamente consegnata alla storia. Quella storia che possiamo tranquillamente definire: UN INCUBO NAZIONALE!!!

1 commento:

  1. Pienamente in accordo con il tuo post.
    La parola revisionismo, sembra considerata dalla sinistra una vera e propria bestemmia, mentre, invece, dovrebbe essere considerata per quello che in effetti è, un processo naturale che si manifesta con il tempo e con gli approfondimenti continui su determinati fatti.
    Ma purtroppo è notorio che nel nostro paese, si vive ancora in conflitto, con la storia a cui ti riferisci. Conflitto che, invece, hanno superato tutti i paesi coinvolti in quella immane tragedia. (anche i tedeschi per intenderci).
    Qui ancora esistono difficoltà oggettive ad onorare i morti italiani, tutti, anche quei ragazzi che hanno preso vie profondamente sbagliate e non sono più tornati.(e mi riferisco ai ragazzi non ai caporioni).
    Quando si prendono questi argomenti, si eleva improvvisamente un enorme polverone ideologico che inveisce e taccia tutti di fascismo e, appunto, revisionismo, volto però a sottolineare una deformazione strumentale della storia al fine di bollare i partigiani come assassini e nobilitare (ingiustamente) gli altri.

    Spero di poter vivere tanto a lungo per vedere questo conflitto cessare. Ma le mie speranze, sono assai flebili.

    buona Pasqua.

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