I ricordi, sono quelli che ci tengono attaccati alla vita. I progetti, invece, ci mettono le ali.
Stamattina, molto presto, è morto mio zio Mario Durazzo.Un fratello di mia Madre. Il secondo, dei cinque figli di mia nonna Elena Forziati e di mio nonno Valentino Italo.
Era una persona molto per bene. Intelligentissimo. E poi, un vero istrione. Aveva legato il suo nome alla Sicilia, quando l'ENEL installò i due famosi tralicci con i quali, credo, una volta, l'energia elettrica passava dal continente alla nostra Isola.
Mi sembra di ricordare, che fu' tra i direttori dei lavori.
Sullo stretto. Alla confluenza di due mari. E dovette esserne felice. Mio zio Mario, amava il mare.
Un vero poeta del mare. Andava in barca. In catamarano a vela. Una volta, mi raccontò di essere stato aggrappato al timone del suo catamarano per quasi 70 ore di seguito. Volando a 40 nodi, con un maestrale "furioso", che lo spinse dalla Normandia, credo al Portogallo. Per lo stress psico fisico, perse la memoria.
Un vero poeta del mare. Andava in barca. In catamarano a vela. Una volta, mi raccontò di essere stato aggrappato al timone del suo catamarano per quasi 70 ore di seguito. Volando a 40 nodi, con un maestrale "furioso", che lo spinse dalla Normandia, credo al Portogallo. Per lo stress psico fisico, perse la memoria.
Ma si trattò di un piccolo inconveniente, subito superato.
Era una persona creativa. A suo modo sui generis.
Quando ero piccolo (ma pur sempre il primo di tutti i cugini), a Castelcivita, il paesino dei miei nonni materni, in provincia di Salerno, mi raccontava di quando con zio Beppe (suo fratello più grande), si nascondeva nelle botole per sfuggire in Toscana ai rastrellamenti nazisti, dopo che questi avevano deportato suo padre, (mio nonno), che poi non sarebbe tornato mai più.
Quando ero piccolo (ma pur sempre il primo di tutti i cugini), a Castelcivita, il paesino dei miei nonni materni, in provincia di Salerno, mi raccontava di quando con zio Beppe (suo fratello più grande), si nascondeva nelle botole per sfuggire in Toscana ai rastrellamenti nazisti, dopo che questi avevano deportato suo padre, (mio nonno), che poi non sarebbe tornato mai più.
E di quando sottrasse di nascosto ai tedeschi, un fucile, per un militare Italiano, che altrimenti sarebbe stato duramente punito per avere smarrito il suo.
Storie di un passato, che hanno fatto della vita mia e dei miei coetanei, un ponte tra due mondi.
Tra due epoche.....oggi, noi, stupidi testimoni di due storie così diverse di questa assurda Italia, da non sentirci più appartenere nè all'una e nè all'altra. Sempre sospesi ed in bilico tra il passato ed il futuro, cercando di acchiappare il presente per trattenerlo, tra le mani, almeno un pò.
Era un genietto zio Mario. "Troppo stupido....non capisce il latino e nemmeno il greco", tuonava Don Nicola, parroco della chiesa del santo omonimo, che gli fece scuola.
Era un genietto zio Mario. "Troppo stupido....non capisce il latino e nemmeno il greco", tuonava Don Nicola, parroco della chiesa del santo omonimo, che gli fece scuola.
E fu' la grande rivincita di mia nonna, verso quel parroco severo, che sapeva solo di Greco e di Latino, senza capire che il futuro erano i circuiti elettrici ed elettronici, quando Zio Mario ottenne successi professionali sempre maggiori.
Industrioso. Sempre capace di aggiustare tutto. Sempre capace di trovare una soluzione ad ogni situazione problematica.
Ma ripeto, amava il mare. Da bambino mi emozionava e mi terrorizzava andare con lui, sul suo motoscafone di legno, a Santa Maria di Castellabate.
Aveva un sorriso sempre dolcissimo ed una voce bellissima.
Ma ripeto, amava il mare. Da bambino mi emozionava e mi terrorizzava andare con lui, sul suo motoscafone di legno, a Santa Maria di Castellabate.
Aveva un sorriso sempre dolcissimo ed una voce bellissima.
Credo di avere ereditato da lui il mio naso "greco".
E forse, anche il mio modo di vedere la vita: positivo, nostalgico e curioso.
Sarebbe stato bello se avesse potuto conoscere le mie figlie, Sara e Giulia.
E forse, anche il mio modo di vedere la vita: positivo, nostalgico e curioso.
Sarebbe stato bello se avesse potuto conoscere le mie figlie, Sara e Giulia.
Ed ancor più bello se loro, avessero potuto conoscere lui.
Mio cugino Fabio e sua figlia Carola, di sicuro, lo sarebbero ancora oggi, felici di conoscerle Sara e Giulia. Ma chissà mai se accadrà. Chissà.
Le storie delle famiglie, soprattutto oggi, in questa era stupida e superficiale, sono più complicate di una guerra. E forse anche più disumane.
Le storie delle famiglie, soprattutto oggi, in questa era stupida e superficiale, sono più complicate di una guerra. E forse anche più disumane.
Peccato.
Sto' cercando di partire per Roma. Vorrei dargli l'estremo saluto. Ma non è semplice.
Zia Lulù, Fabio e Carola spero di esserci.
Vi voglio bene e vi bacio dolcemente.
Vi voglio bene e vi bacio dolcemente.
Zio Mario, sicuramente, da stasera, controllerai che le stelle, in cielo, si accendano tutte, ma proprio tutte, e se ce ne fosse qualcuna fulminata......non ha scampo.
Con te, tornerà a brillare.
Ciao Zio Mario.
Tuo nipote Massimo
detto il "PATRIARCA"
mi dispiace che tu abbia perso una persona così valida, ma il suo ricordo potrà sempre consolarti ed aiutarti nei momenti più duri della vita...è questo che conta: trarre il meglio del vissuto e tramandarlo a coloro che ne faranno buon uso! e tu sicuramente già lo fai!
RispondiEliminatanta serenità e stima
Ornella
http://www.youtube.com/watch?v=plVMcYFRMX4&feature=youtu.be
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