UNA STORIA INFINITA, DAI FONDI SOVIETICI ALLE COOP ROSSE, DALLA DISTRUZIONE DEL TERRITORIO AL MPS. ED ANCORA SONO TUTTI A PIEDE LIBERO.
Nessuno potrà assolvere la politica di sinistra, degli ultimi 70 anni. Nessuno. Ma a patto di conoscerla. E non sarà facile, conoscere la vera storia dei comunisti Italiani. Non sarà facile conoscere la storia di coloro i quali sono maestri nel mondo, nel cambiare i connotati del passato, anche quello più recente. Lo hanno fatto nella ex URSS. Lo hanno fatto nella ex Jugoslavia. Lo hanno fatto in Corea del Nord. Lo hanno fatto a Cuba. Lo hanno fatto i Cambogia. Lo hanno fatto in Cina. E naturalmente lo hanno fatto in Italia. Volete una prova, delle mistificazioni di cronaca e storia nel nostro paese? Bene. Prendete un qualunque libro di storia dal dopoguerra, sino a non più di 15 anni or sono. Leggete le pagine riguardanti le gesta eroiche dei partigiani, finanziati da Roosvelt e da Churchill. Cercate gli eccidi ed i massacri, non meno cruenti e terribili di quelli compiuti dai fascisti. Cercate traccia delle foibe al confine tra Italia ed ex Jugoslavia, nelle quali perirono migliaia di Italiani, colpevoli solo di essere Cattolici e non comunisti. Cercate traccia delle rappresaglie, compiute tra il 1945 ed il 1948, che fecero circa 18 mila vittime, delle quali la maggior parte risulterà poi, per sempre dispersa, in un quadrilatero che comprendeva Livorno, Reggio Emilia, Torino, Genova....ma ve ne furono in Veneto ed in Lombardia nel Piacentino e nel Cremonese. No, cari lettori. Non ne troverete traccia. Come per anni non si trovò traccia nei libri di storia, dei quasi 20 milioni di deportati nei GULAG Siberiani da parte di Stalin (le bombe di Volgograd degli ultimi giorni, discendono da quegli olocausti, che riguardarono Georgiani, Azjerbaigiani, Lettoni, Lituani, Estoni, Ceceni, Bielorussi, Armeni, Curdi etc etc). Non troverete traccia fino a tutti gli anni 80, dei 100 milioni di contadini sterminati da Mao. O dei due milioni di Cambogiani, sterminati dai Khmer Rossi del fanatico Paul Pot.La storia è stata scritta, nell'emisfero Euro-Asiatico del mondo, coprendo una barbarie che porta un solo nome: COMUNISMO.
E questo ovviamente non fà la pari con gli olocausti Nazi-Fascisti, da Mussolini a Pinochet, per il semplice motivo, che le vittime non urlano pareggi. E purtroppo non urlano vendette. Ma almeno urlano giustizia. Giustizia e Verità. Le atrocità nazi fasciste nel mondo, si conoscono. Si sono conosciute sempre e da subito. Quelle comuniste, si vengono a scoprire da piccole rivelazioni, o da inchieste giornalistiche personali, che si scontrano sistematicamente con muri di gomma, di omertà, fanatismo, devozioni ai dogmi.
Per cui, pensate, come può essere stato semplice per chi è allenato alla mistificazione della realtà, nascondere le porcate che i comunisti Italiani, travestiti da difensori delle categorie deboli del Paese, sono riusciti a nascondere se non addirittura ad addossare ad altri.
Il più grande apparato politico comunista d'europa, dopo Mosca. Questo è stato il PCI prima, ed i suoi derivati dopo. Hanno saputo lavorare in silenzio, in maniera subdola per decenni. Hanno insinuato le loro ideologie nelle scuole, e pian piano nei sindacati, nei patronati. Sono entrati nelle case dei pensionati. Nei libri degli studenti. Hanno formato, a spese dello stato una classe di burocrati, politici, giornalisti, sacerdoti, uomini di spettacolo e soprattutto di magistrati. E purtroppo la già poco credibile impalcatura giudiziaria Italiana, sporcata ed appesantita da tanti scandali e relativi segreti di Stato, si è definitivamente trasformata in una sorta di inquisizione, la cui ora, come una precisa bomba ad orologeria, scocca il 17 febbraio1992, da una piccolissima inchiesta all'Albergo Pio Trivulzio, che coinvolse Mario Chiesa, socialista, futuro candidato alla sindacatura di Milano (gli ultimi 4 Sindaci Milanesi, Aniasi, Tognoli, Pillitteri e Borghini erano del PSI). Le inchieste furono inizialmente condotte da un pool della Procura della Repubblica di Milano, formato dai magistrati notoriamente di fede comunista: Antonio di Pietro, Piercamillo Davigo, Francesco Greco, Gherardo Colombo, Tiziana Parenti (detta Titti la Rossa), la ancor nota Ilda Boccassini e guidato dal procuratore capo Francesco Saverio Borrelli e dal suo vice Gerardo D'Ambrosio) e allargate a tutto il territorio nazionale, diedero vita ad una grande indignazione dell'opinione pubblica e di fatto rivoluzionarono la scena politica italiana. Partiti storici come la DC, il PSI, il PSDI, il PLI sparirono o furono fortemente ridimensionati, tanto da far parlare di un passaggio alla Seconda Repubblica. Il gioco sembrava fatto. Da quel momento in poi, il PCI avrebbe avuto le mani libere. Cade la giunta di Milano con l'allora sindaco Borghini, ma alle nuove elezioni, dopo 4 mesi di commissariamento, si impone nel 1993 Marco Formentini della Lega Nord. Il piano del PCI fallisce. Il popolo sconfessa le armate degli iscritti e dei magistrati. In realtà da due anni, il PCI non esiste più. Sotto i colpi dei picconi che abbattono il muro di Berlino, viene abbattuta anche la vecchia nomenclatura comunista. La storia li condanna, e quindi dalle ceneri del PCI, nasce il PDS. Achille Occhetto, è il traghettatore. Segretario del PCI, lo resta anche del PDS. Il gruppo dirigente resta il medesimo. Della serie: cambiamo l'abito, ma restiamo quelli di sempre.
Gli scandali dei giorni nostri, sono cosa nota a tutti. Dalle COOP Rosse, alle scalate Unipol, al Telekom Serbia, allo scandalo Cirio-De Rica-Bertolli, allo scandalo Credito Italiano, banco di Napoli, sino ad arrivare al MPS.
Quello del Monte dei Paschi di Siena è il “più grande scandalo della sinistra italiana”, paragonabile all’affare della Banca Romana che a fine Ottocento coinvolse direttamente la Sinistra Storica di allora, portando alle dimissioni del capo del governo Giovanni Giolitti (che pure aveva promosso la commissione d’inchiesta: accusato quindi di aver voluto insabbiare le responsabilità). L’azionista di controllo del Mps è la Fondazione, detta “deputazione generale”, le cui 16 poltrone sono indicate rispettivamente da Comune (otto), Province (cinque), Regione (una). Tutte istituzioni da sempre controllate dal Pci-Pds-Ds-Pd. Le altre due poltrone sono indicate dall’Università e dalla Diocesi.
Come se non bastasse:
- La Fondazione ha il 37,56 % del capitale Mps che corrisponde esattamente al 37,56 del capitale votante: è la grande anomalia tra tutte le fondazioni bancarie italiane, contraria alle normative CONSOB, per il controllo delle aziende quotate in borsa.
- Che cosa dice inoltre la legge del 1999 sulle fondazioni firmata Giuliano Amato e Carlo Azeglio Ciampi? Che esse “devono operare nel mondo del non-profit, pur potendo conservare una vocazione economica ma senza fini di lucro”. Ed individua con precisioni gli ambiti di intervento.
- Per il Mps, invece, fu ottenuta dalla sinistra DS una deroga “in considerazione della storia ultrasecolare della banca e della vocazione al territorio”. Per aggirare la regola della separazione tra proprietà pubblica e gestione, la Fondazione Mps si è ricostituita formalmente l’8 maggio 2001 “senza fine di lucro”. Ma da allora ha continuato regolarmente a nominare i vertici della banca, e anche a revocarli. (cambiamo pelo, ma non il vizio).
- La prova? L’attuale sindaco di Siena Franco Ceccuzzi, PD area Margherita, molto amico di Lusi, è stato disarcionato dal suo stesso partito per avere sostituito con una dirigente di palazzo Chigi, Alessandra De Marco, dipartimento Pari Opportunità (udite...udite...), un membro dimissionario della fondazione. Ma alla Margherita appartiene Gabriello Mancini, presidente della Fondazione, ex dirigente della Usl di Poggibonsi, nonché consigliere regionale della Toscana ininterrottamente dal 1991.
- Mancini è un fedelissimo di Alberto Monaci, senese, presidente del consiglio regionale toscano. Suo fratello Alfredo, fino a ieri nel Cda e alto dirigente della banca, è stato candidato nella lista Monti. Ed è stato l’altro protagonista della faida contro il sindaco proprio sulle nomine nel Mps.
- L’anomalia non è però soltanto formale. Infatti come primo e incontrastato azionista (al secondo posto c’è, guarda caso, l’Unicoop Firenze con il 2,7 %, poi Jp Morgan e Axa con il 2,5) la Fondazione ha sempre preteso i dividendi dalla banca, nonostante l’acquisto di Antonveneta pagata il doppio del suo valore, la vendita di una serie di asset (tra i quali la discesa dal 55 al 37,5% della quota della stessa fondazione) ed un piano industriale da 4.300 tagli.
- La magistratura che indaga sull’affare, (ma indaga??), scoprì come sapete, bonifici internazionali (IN NERO), legati all’acquisto di Antonveneta per 17 miliardi di euro. Beppe Grillo aveva parlato di 14 miliardi: si era tenuto basso.
- Una fonte interna ha raccontato alla Finanza che i vertici del Mps venivano definiti “la banda del 5 per cento” per le tangenti (IN NERO), che trattenevano sui giri di denaro della banca. La domanda è: a chi sono finiti questi soldi?
Mi faccio una domanda: sono indagati? Hanno ricevuto avvisi di garanzia? Si sono comunque presentati alle elezioni. Credete sia stato moralmente giusto?
IO SONO CERTO CHE QUESTA CARICATURA DI MAGISTRATURA ARRIVERA' AD UN NULLA DI FATTO.
LA MAFIA POLITICA DL PD, E' DI GRAN LUNGA PIU' POTENTE E PERICOLOSA DI QUELLA DEI CASALESI E DEI CORLEONESI MESSI INSIEME.
CONTINUATE....CONTINUATE....CONTINUATE A VOTARE QUESTA GENTE PER UN'ITALIA MIGLIORE.
Hai dimenticato i Laogai....poi per il resto tutto vero! Grande.
RispondiEliminaHASTA LA VICTORIA SIEMPRE PATRIA O MUERTE
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