SALVARONO I COMMERCI, GLI SCAMBI SOCIALI E CULTURALI E LA REALIZZAZIONE DI BUONA PARTE DEL NOSTRO PATRIMONIO ARTISTICO. FURONO LE REPUBBLICHE MARINARE. E' TEMPO DI TORNARE AD ESSERE INDIPENDENTI.
In tempi sostanzialmente analoghi, si dichiararono, picchiando la spada sui tavoli del potere, inderogabilmente ed irreversibilmente indipendenti dalle egemonie Imperiali e Papali, che sempre in condizioni di antagonismo e di sopraffazione reciproci, non permettevano al commercio, alle arti ed agli scambi sociali e culturali, di fiorire, svilupparsi e progredire. Erano località marittime. Godevano quasi sempre, del titolo di Ducati, e delle origini amministrative Longobarde, ereditarono un fisco poco pesante e redistribuito sul territorio, ed estremamente snello, ed ordinamenti legislativi molto semplici, e soprattutto veloci. Il tessuto sociale era composto per lo più da piccoli imprenditori: commercianti, artigiani ed armatori. Dai navigli più leggeri per i trasporti brevi, alle imbarcazioni di grande stazza, che potevano attraversare distanze marittime, decisamente superiori, questo straordinario mix di produttori, trasportatori-spedizionieri, e distributori, tennero a galla, economia, arti e cultura, scienze e medicina. E naturalmente anche e soprattuto le comunicazioni postali e le messaggerie oltre ai trasporti dei passeggeri. Una fitta rete di corrispondenti, depositi, fondaci, magazzini disseminati in tutto il mediterraneo sino alla Spagna ed a Gibilterra e nell'Adriatico, con le relative maestranze e la relativa manodopera, tenne in piedi il tessuto vitale della nostra penisola, che grazie a loro, tenne vivi i rapporti comerciali e gli scambi interculturali con la Spagna, l'Africa, il Medio Oriente, la Turchia, la Grecia ed i paesi Balcani della fascia marittima. In un epoca in cui, dal IX al XV secolo, invece, la bellicosa tenzone, litigiosa e frequente, tra i poteri forti (Papa ed Imperatore), indeboliva ed impoveriva la Penisola intera, le sue città, i suoi comuni e borghi, le sue campagne, sempre più vittime soprattutto nell'entroterra, di soprusi esattoriali e conseguentemente di malattie e carestie, queste repubbliche, tennero abilmente in piedi, il senso stesso della vita.
IL SENSO STESSO DELLA RAGION DEL VIVERE.
Sovvenzionarono le università come ad esempio Bologna, o la stessa Pisa, o Siena, Arezzo, Parma e Modena, Napoli o Pavia, laddove i commercianti, gli artigiani e gli armatori, mandarono, pagando le rette, in aggiunta a generose donazioni, i propri figli a studiare ed a specializzarsi nelle lingue, nelle scienze matematiche o teologiche, nell'astronomia e nelle scienze di navigazione. Avevano eserciti e "polizia" locale, autonome ed indipendenti. Più volte si difesero con grande coraggio, dai tentativi egemoni dei poteri forti. Erano temute e rispettate. E comunque, decidevano in autonomia, di versare dei tributi ai poteri centrali, ma che erano di gran lunga inferiori a quelli versati anche da città grandi ed importanti, agli erari, che dovendo sovvenzionare guerre continue, dissanguavano le categorie produttive, dei centri urbani e delle campagne sino a stremarle definitivamente.
Noi conosciamo le Repubbliche marinare maggiori: Amalfi, Genova, Pisa e Venezia, ma ve ne furono anche di minori, come ad esempio Ancona, Gaeta, Noli (in Liguria, nata da alcuni addetti ai magazzini genovesi) e la Repubblica Dalmata di Ragusa.
La Repubblica Indipendente di Barcellona, che contava magazzini e fondaci un po' ovunque in Italia, e soprattutto in Sardegna, strinse forti rapporti con queste Repubbliche. Nacquero banche e compagnie di assicurazioni.
ERA INCONFUTABILE: I POTERI PICCOLI E SNELLI, ED INDIPENDENTI, FUNZIONAVANO. MENTRE I POTERI FORTI, BUROCRATIZZATI E CENTRALIZZATI, AMMAZZAVANO LA VITA DELLE POPOLAZIONI.
Oggi, viviamo la stessa situazione analoga. Certo, siamo avvantaggiati da una tecnologia, che ci consente di viaggiare su strade ed autostrade, o su ferrovia o per mare od in aereo. Con mezzi di locomozione all'avanguardia. Una mail arriva dall'altro capo del mondo in un attimo. Possiamo eseguire transazioni bancarie, intercontinentali, stando tranquillamente seduti in poltrona. Possiamo gestire trading internazionali per miliardi di dollari od euro, mentre sorseggiamo una bibita, nel salotto di casa. Ma per le popolazioni, resta comunque, in pieno terzo millennio, in piedi il problema della soluzione dei BISOGNI PRIMARI.
E QUESTO E' VERGOGNOSO.
La logica è la medesima. Sempre la stessa: i poteri forti centralizzati, soffocano, reprimono, dissanguano e stremano i popoli. Distruggono i tessuti produttivi, in questa incessante guerra tra lobby finanziarie e politiche. Sono cambiati i volti e le armi. Ma una piccolissima parte dell'umanità, numericamente insignificante decide di godere di un benessere spropositato, ai danni della quasi totale popolazione mondiale. E per conseguire questo nefasto obbiettivo, non esita a strumetalizzare ed influenzare le masse, per orientarne le scelte politiche, mascherando il tutto, con una parvenza di presunta libertà di scelta individuale. Tra un rotocalco televisivo, una televendita, un talk show ed un festival musicale od una partita di calcio, il messaggio viene introdotto nel nostro organismo. E la politica viene "progettata e costruita", solo per difendere i privilegi dei potenti. E per fare questo, diviene a sua volta CASTA, che legifera e legalizza i propri soprusi. E mentre sino ad una trentina di anni or sono, a farne le spese era soprattutto il cosiddetto terzo mondo, adesso, questo terzo mondo, si estende sempre più, sino alla porta di ingresso delle nostre case. In Italia, in Grecia, in Spagna, Portogallo....e si estenderà sempre più, come già sta accadendo anche in Francia. Ne fanno le spese gli industriali, i commercianti, gli artigiani, gli operatori economici e di conseguenza le maestranze, le manovalanze, gli operai, i tecnici, gli esperti. Si scoraggiano e si demotivano gli studi e le specializzazioni. Ne traggono beneficio, solo i poteri bancari e monetari in genere. Prova ne è, che soprattutto in Europa, le nazioni rimaste indipendenti da questo scempio, da questo impianto di MAFIA FINANZIARIA chiamata UE e dal loro strumento di morte che è la moneta unica, questo insulso feticcio chiamato EURO, che simboleggia la svendita delle dignità Nazionali, e la perdita di libertà conquistate col sangue dei notri avi, ebbene, queste nazioni restate indipendenti da tutto ciò, progrediscono. Le altre, invece, stanno lentamente agonizzando, senza alcuna reale speranza di ripresa. Il tutto con la benedizione di quasi tutti gli organi di informazione, asserviti ai SIGNORI DEL POTERE, ed ai SIGNORI DELLA POLITICA.
BASTA. BASTA. BASTA. NON ESISTE PIU' ALCUNA FORMA DI DEMOCRAZIA.
Basta poteri forti e centrali. Torniamo alle Repubbliche Indipendenti.
Piazza Armerina, ha una forza intrinseca, nel proprio territorio, nella propria ricchezza dovuta al microclima, nel proprio patrimonio artistico culturale. Ma servi di una provincia e di una regione oltre che di uno stato indiscutibilmente parassiti, stà progressivamente morento in una lenta agonia irreversibile. DIFENDIAMO LA NOSTRA INDIPENDENZA.
FONDIAMO LA REPUBBLICA INDIPENDENTE DI PIAZZA ARMERINA.
TORNIAMO ALLA MONETA NAZIONALE, ED ALLA INDIPENDENZA FISCALE.
RISCATTIAMO IL NOSTRO PASSATO PER COSTRUIRE IL NOSTRO FUTURO.
W PIAZZA ARMERINA
RispondiEliminasempre
RispondiEliminaHo sempre sostenuto che la troppa democrazia sfocia sempre nell'anarchia.Fondiamo una monarchia sicilana.
RispondiEliminaHo sempre sostenuto che la troppa democrazia sfocia sempre nell'anarchia.Fondiamo la monarchia siciliana.
RispondiEliminaMeglio il fascismo degli ex-AN..... che tristezza!
RispondiEliminaPer enna sono arrivati 27,5 milioni di euro per rifare l'illuminazione pubblica e per piazza??? NULLA
RispondiEliminaAd enna università e a piazza??? NULLA
Adesso io non voglio,e non posso addossare tutte le colpe a questa amministrazione, ma sembra brancolare nel buio; vive alla giornata, sonnecchia, esalta piccoli interventi di routine come opere infrastrutturali... manca un disegno globale! Paghiamo di sicuro novantanni di sudditanza ad enna(volutamente scritto con la MINUSCOLA) ma non può essere colpa di enna, se Piazza Armerina ha espresso dei politici inadeguati.
Buona sera.